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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
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Se dovessimo raffigurare qualcosa di sfuggente ma violento come può esserlo il desiderio, che immagine sceglieremmo?
Forse quella che più di tutte ci parla dell’ambivalenza erotica, la Marilyn di Warhol: un volto statico e mobile, popolare e raffinato, tenero e provocante, angelico e carnale, in cui trova espressione quell’impulso verso l’oggetto che sempre è doppiato dall’impossibilità di raggiungerlo. Con le sue palpebre abbassate è noi che chiama, ci vuole ma sembra dire «non mi avrai», come quegli amori che credevamo di avere ma non abbiamo avuto, farfalle che entrano nel retino per uscirne un secondo dopo.Indice
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In linea con l’impostazione di questa pregevole collana, l’opera prescelta è inquadrata nel contesto storico e culturale ed è messa in dialogo con i lavori di altri autori. La Orange Marilyn è una sorta di icona della modernità, rimanda a meccanismi e tecniche di (ri)produzione da società capitalista, ma al contempo assume valenze universali legate al desiderio, alla perenne oscillazione tra attrazione e mancata soddisfazione. Warhol pare rinunciare allo status di autore, parte da materiali preesistenti (la foto dal set di ‘Niagara’) e sceglie la serigrafia al posto del dipinto. Mantiene però lucidità e consapevolezza in ogni fase del processo creativo, sceglie come soggetto una donna / diva che somma in sé fragilità e forza, vulnerabile sul piano affettivo e insieme decisa a rivendicare autonomia e indipendenza, oltre la maschera di una bellezza fintamente ingenua e disponibile. La Vettese ripercorre l’evoluzione della figura femminile, prima nella ritrattistica e poi nella percezione socio-culturale del secondo ‘900, con riferimenti pertinenti a tutte le arti figurative, dalla fotografia al cinema. Il risultato è un lavoro ricco di stimoli e riflessioni, che richiede attenzione, ma si presta ad una lettura fluida.
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