Che figura di merda - Emilio Fede - copertina
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Letteratura: Italia
Che figura di merda
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Descrizione


“Che figura di merda”. Una frase pronunciata in un fuorionda del 2003 da Emilio Fede, conduttore del Tg4. Un’esclamazione con cui chiunque nella vita si è trovato a fare i conti: per onnipotenza, superficialità, convinzione di poterla fare franca, invidia. Sentimenti, tutti, con cui Emilio Fede si è confrontato nella solitudine degli arresti domiciliari vissuti nella sua casa di Milano e terminati a primavera 2020 per l’accusa di favoreggiamento alla prostituzione nel caso Ruby bis. In questo libro, che ha la forza della rivendicazione e l’immanenza del congedo, Emilio Fede ripercorre la sua esistenza. L’infanzia, l’amore per l’informazione, il vizio del gioco, l’incontro con Berlusconi, il successo, il Bunga Bunga, la caduta, l’emarginazione, i ricordi, che possono lenire o possono bruciare. Emilio Fede, in queste pagine, immagina il suo funerale. Chi non lo ha fatto? Cerca negli altri la traccia da lui lasciata come professionista e come uomo. Non si discolpa, non chiede pietà, accetta l’ingratitudine, che tuttavia lo ferisce. Parla di perdono, implorato, concesso, auto concesso, auspicato. Conosce e riconosce le sue debolezze, la sua imperfezione, che per un naturale istinto di provocazione diventano vanto. Non vuole piacere, il ruolo di personaggio scomodo e antipatico ai più non lo fa sentire a disagio. Vuole solo essere creduto. Rammenta il forte legame con Silvio Berlusconi. Tra orgoglio e nostalgia, rivela aneddoti della sua lunga carriera, raccontando così l’Italia del Novecento, quella del rapimento e dell’omicidio di Aldo Moro, quella della morte del piccolo Alfredo nel pozzo di Vermicino. Racconta la Tv prima del sensazionalismo. Vagheggia, lascia volutamente punti oscuri, confonde. Un po’ per incuriosire il lettore, un po’ perché nella dimensione del ricordo l’esistenza di chiunque subisce alterazioni. Emilio Fede sa di essere sulla via del tramonto, perché a non mentire è l’età, che rende sinceri.

Dettagli

30 marzo 2020
160 p., ill. , Brossura
9788861558182

Conosci l'autore

Foto di Emilio Fede

Emilio Fede

1931, Barcellona Pozzo di Gotto

Emilio Fede (Barcellona Pozzo di Gotto, 24 giugno 1931) è un giornalista e scrittore italiano, già direttore del TG1 (dal 1981 al 1982) e direttore del TG4, ruolo che ricopre dal 1992.Come scrittore esordisce nel 1997 con il libro Finché c'è Fede, al quale seguiranno altri sei: Privè. La vita è un gioco (1998), L'invidiato speciale (1999), La foglia di fico (2000), Samba dei ruffiani (2001), La cena dei cretini (2002). I suoi libri sono caratterizzati da uno stile semplice e pulito attraverso il quale riesce a mescolare riflessioni sulla propria esperienza di giornalista e considerazioni sugli eventi mondani e non, sulle amicizie, i gossip, i personaggi politici e dello spettacolo.

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