L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il romanzo di Ettore Barulli, “Il pasto del leone”, si apre con un incipit di grande bellezza: “Sul viso aveva una ferita, sensuale. Perché dico ferita? Erano le sue labbra, la sua bocca, ma era troppo rossa, sanguigna. Il treno lanciò il fischio di partenza. Lei sedeva sul divano dello scompartimento di I classe, composta, con la borsa sulle ginocchia con ancora il suo basco rosso in testa, gli occhi smarriti ed un pallore che contrastava col colore scarlatto delle labbra e del basco. Le sedetti di fronte e la osservai. Viso ovale, sopracciglia appena folte ed interessanti, castane come i capelli, gli occhi di colore tendente al verde. Era bella senza essere invadente, attraente ma discreta. Anche il vestito lo era. Pantaloni neri, maglioncino beige e camicetta azzurra”, si apre col protagonista, Alberto Brandi, penalista, su un treno, con un biglietto per Vienna che per un poco ricorda poco e niente di sé, e che per aver difeso un albanese resterà invischiato in un intrigo internazionale tra Vienna, Ankara e Bari di cui l’autore, indigeno con la passione dei viaggi, riesce a far vedere i colori, portandoci fin dentro le viscere; è un giro sull’ottovolante, questo thriller, che coinvolge il lettore in una pazza, febbrile corsa verso il suo epilogo, per nulla scontato, un thriller un po’ visionario anche, quando il protagonista si ritrova a parlare con un leone particolare per esempio, che condanna la natura umana. Ciò che mi ha particolarmente attratto, in questo libro, è il fatto che un uomo comune si ritrovi in una situazione innaturale per lui, in un mondo sconosciuto, con alle calcagna tipi non proprio raccomandabili, adusi a ogni sorta di efferatezze, si ritrova a essere un pesciolino in un acquario tra squali.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore