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Anno edizione: 2017
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Il protagonista è un tassista russo emigrato in Francia a causa della guerra civile. Il lettore non conosce il suo nome, né il suo aspetto fisico. Tuttavia ha modo di penetrare negli anfratti della sua anima lungo le strade notturne della Parigi degli anni Trenta. Assieme a lui si confronta con diversi personaggi, che si collocano ai margini della società, alla fine della parabola discendente della loro vita, o comunque nel punto più basso della loro esistenza. Sono tutti alla ricerca di qualcosa, di un senso da dare alla propria esistenza. Paradigmatica è la domanda che viene posta al protagonista, "Perché viviamo?" , alla quale non riesce a dare una risposta. Non c'è una vera e propria trama, bensì una serie di episodi che si riconcorrono tra loro, come se il protagonista riportasse quanto da lui vissuto nelle notti parigine, che così simili tra di loro sembrano ignorare le regole e le convenzioni della narrazione. Potrebbe essere un romanzo che non racconta nulla (quasi come se fosse stato scritto da Virginia Woolf) se non la ricerca di un senso e di una spiegazione alle cose (e le riflessioni, i tormenti, le sofferenze contenuti ci fanno ricordare Dostoevskij), ma alla base vi è tutto il dolore di un esule, di chi ha dovuto lasciare la Madre Russia per ritrovarsi in un mondo e in una società (l'Europa) completamente diversi... non a caso il termine "russo" ricorre con una media di una volta a pagina (se non di più!). Non si comprendono i personaggi, le loro parole e le loro storie senza tener sempre presente che le loro grigie esistenze sono determinate da questa condizione. Consigliato!
“Strade di notte” è come un piccolo diario in cui il protagonista racconta tutte le sue impressioni e pensieri riguardo le innumerevoli persone che incontra sul suo cammino. E’ un tassista notturno che vaga per le vie di Parigi, una Parigi che di notte si trasforma per divenire lo sfondo di tante vite ai margini della società, vite annientate e destinate ad essere dimenticate: nobili decaduti, uomini alcolizzati e donnette con l’unica ambizione di primeggiare nell’equivoco demi-monde parigino. Sono individui perseguitati da un infinito senso di solitudine, tristezza e cupezza, incapaci di reagire e cambiare la propria misera situazione.
Strade di notte è probabilmente il romanzo più autobiografico di Gazdanov, esule russo a Parigi. Gazdanov prende per mano il lettore e lo conduce nel profondo demi-monde parigino, a conoscere personaggi ai margini della società che volteggiano nel buio tra café notturni, music-hall e case chiuse, tra boulevard rispettabili e vicoli al limite del degrado. Personaggi straordinari colti nel loro affanno quotidiano, di cui l'autore ci narra le storie, ora con distacco e disprezzo, ora con sincera empatia: prossineti, donne che fanno la vita, viziosi membri della bourgeoisie francese, clochards, vecchi rivoluzionari russi, ex-generali colti e rispettabili costretti a fare i tassisti o gli operai per sopravvivere. Un romanzo estremamente scorrevole e scritto in maniera magistrale.
Recensioni
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