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George Sand in queste due lettere affronta la questione dei pellerossa d'America "usati" come fenomeni da baraccone a Parigi per allietare un pubblico borghese assetato di stravaganze. Non tutto però è negativo; c'è una sorta di consapevolezza anche da parte degli indiani a prestarsi a ciò, per poter tornare poi in patria dalle proprie tribù con un'aura di importanza e "superiorità". George Sand con delicatezza delinea i tratti dei componenti di uno di questi gruppi di indiani, che vengono rappresentati nelle loro superstizioni, nelle loro stravaganze (agli occhi di un europeo) ma anche nella loro onestà, nella loro generosità, nella loro umanità di affettuosi genitori e sposi. Lo stile epistolare dell'autrice è decisamente gradevole e non si discosta per niente da quello usato nei suoi romanzi.
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