L'oro del Pibe. Paradossi e ingiustizie del fisco italiano
Quando il fisco italiano bussò per la prima volta alla porta della reggia napoletana di Diego Armando Maradona, nessuno rispose. "Sloggiato e sconosciuto", scrisse il messo notificatore su un pezzo di carta. Sconosciuto? Proprio lui, il Re di Napoli, uno degli uomini più famosi al mondo, il calciatore del secolo. Fu l'inizio della fine, il segnale che scatenò la caccia all'uomo e la vorticosa rincorsa all'oro del Pibe. Qualcosa o qualcuno aveva incastrato Diego: la sua strafottenza, la congiura di un Paese ingrato o un sistema dileggi che perseguita Maradona e il signor Nessuno anche quando sa di avere torto? E che c'entrano con questa storia Visco, Berlusconi, Scotti, Letta, la Cgil e Uckmar? Da Palazzo Chigi ai vicoli di Forcella, qualcuno ha provato ad aiutare Diego, altri lo hanno tradito. Se questo è un giallo, il killer sarà svelato nelle ultime pagine, il movente emergerà da una jungla di miserie umane, processi, droga, lecchini, pentiti di camorra, sangue e urine. Ma la storia di Diego è anche lo spunto per raccontare tante vicende di ordinaria ingiustizia e un fisco che talvolta combatte con il machete solo chi non sa difendersi.
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Anno edizione:2008
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In commercio dal:27 giugno 2008
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