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Sabato 7 maggio, alle ore 18 circa, è stato presentato al Castello Baronale di Acerra (città natale dell'autore ndr) l’ultimo libro del prof. Aniello Montano, “I testimoni del tempo – Filosofia e vita civile a Napoli tra Settecento e Novecento”. L’evento, a cura del “Centro di Cultura Acerra Nostra”, è stato unico nel suo genere non soltanto per le personalità intervenute (il Prof. Giuseppe Tortora, docente in pensione dell'Università Federico II di Napoli, per fare un esempio) e l’argomento trattato, ma anche perché è stata la prima volta che il professor Montano, pur essendo sempre presente agli appuntamenti culturali della città e spesso loro promotore, ha presentato un’opera scritta di suo pugno. Tuttavia il Presidente dell’Associazione, Eustachio Paolicelli, è riuscito finalmente a convincerlo, facendo sì che egli superasse il timore di accuse di autocelebrazione o quello di non ottenere riscontro da parte della cittadinanza, che ha provveduto invece a riempire la sala anche oltre la sua capienza. Il libro, voluminoso e costata molta fatica, cita più di 300 autori ed abbraccia un ampio arco di tempo; arco che coincide con l’apice del fermento intellettuale napoletano. Il prof. Tortora ha evidenziato come la chiave di lettura di esso si trovi nel sottotitolo, ma vada anche oltre, giacché l’autore non si è fermato soltanto a Napoli, ma ha allargato il campo di indagine del suo lavoro, “realizzato con rigore metodologico straordinario”, a tutta la Campania, inglobando in esso anche intellettuali viaggiatori originari di altre regioni e paesi dell’Europa che nella città partenopea avevano trovato fertile terreno di confronto ed ispirazione oltre che fertile culla per gli abbozzi delle loro opere. Evidenziato è anche il ruolo delle Accademie, Pubbliche e Private; specie di queste ultime, che hanno spesso posto l’attenzione su idee e tematiche poi sviluppate dalle prime, sospingendone le scoperte scientifiche. Ma Napoli era anche avanguardia nazionale ed internazionale nel campo umanistico, essendo città filosofica per eccellenza: la sua vocazione da sempre di carattere civile è messa sapientemente in luce da Montano, che offre una rassegna dell’evoluzione della libera ricerca e del libero pensiero. Meta, questa, alla quale è necessario puntare, nonostante spesso, soprattutto in un Paese come il nostro, lo si dimentichi. Ed è qui che sta il valore del libro, che, sulla scia del pensiero dei grandi uomini che hanno calcato il suo della nostra città, invita alla riflessione sulla vita; alla ricerca di una conoscenza chiara, senza rifugiarsi nell’utopia. Annamaria Bianco
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