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Anno edizione: 2014
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«L'orso ha detto che ci schiaccerà... E se schiacciassimo noi l'orso?»
Pubblicato nel 1907, questo romanzo di Jack London rappresenta un esempio insuperato di "fantascienza verista": impeccabile e profetico nella sua analisi sociale e politica ma, al contempo, senza freni nell'invenzione di una realtà distopica eppure sinistramente familiare. Testo di autentica chiaroveggenza sui destini della società capitalistica, "Il tallone di ferro" è uno dei più allucinati e veridici affreschi della società dominata dal profitto, dipinta nella sua durezza senza scampo, nella sua oppressione generalizzata, nei suoi impliciti e inevitabili sbocchi di violenza e massacro. Il profeta lucido e impavido dello scarto tra le speranze dell'umanità e le condizioni in cui gli uomini si trovano a vivere è Ernest Everhard, l'eroe, il combattente per la libertà (un personaggio memorabile cui Ernesto Che Guevara deve il nome di battesimo). Il racconto della sua vita e del suo pensiero è affidato al diario dell'amata Avis, figlia viziata di una ricca famiglia borghese che apre gli occhi, attraverso l'amore per Ernest, sull'intollerabile oppressione attuata dalla classe sociale cui appartiene, fino alle estreme conseguenze. Un feroce, visionario capolavoro. Prefazione di Goffredo Fofi.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro non semplice e da leggere e da affrontare con parsimoniosa calma! Jack London espone un panorama distopico che non ha nulla a che vedere con nient'altro di conosciuto. Lotte di classe, scioperi, nuclei armati rivoluzionari, società segrete, inchieste canoniche e aria di rivoluzione a tutto spiano. A tratti simile con "V for Vendetta". Tratti salienti di: plutocrazia, nichilismo, individualismo, nazionalismo e scienza della speculazione. Non sempre è facile girare pagine o comprendere cosa c'è scritto. Il filo conduttore è chiaro, si arriva sempre dritti al nocciolo della questione. Certo una lettura non facile né da seguire né da immaginare.
Il Tallone di Ferro di Jack London è (come da titolo) il romanzo che ha inaugurato un filone molto caro soprattutto agli scrittori di fantascienza ovvero il genere distopico. London parte infatti dalla sua epoca, i primi del 900, descrivendo un'America molto diversa da quella delineata da altri scrittori americani contemporanei; nessun mito della frontiera o delle possibilità per chiunque abbia volontà. Quella che esce fuori dalle pagine è una società travagliata dallo scontro di classe, feroce e disumano, tra operai e padroni. Lo scrittore narra la vicenda sfruttando l'antico espediente del "diario ritrovato" con tanto di note del curatore a margine. Solo che stavolta il libro è trovato da un misterioso abitante del futuro secoli dopo i fatti descritti, quando ormai i conflitti sono cessati creando una società utopica (ironia della sorte e d London stesso). Nel diario, la protagonista Avis, descrive come lo scontro di classe negli USA ad un certo punto raggiungerà proporzioni drammatiche fino all'instaurazione di una dittatura oligarchica industriale e finanziaria; un tema spesso usato nei racconti futuristici e quanto mai attuale. La lettura può risultare un po' difficoltosa all'inizio, in cui lo scrittore con vari espedienti illustra il pensiero economico e storico di Marx, ma è un passo indispensabile per far meglio comprendere al lettore il perché di quanto accadrà dopo. E' sconvolgente notare quante previsioni di London si siano poi rivelate esatte come lo sciopero generale o lo scoppio della prima guerra mondiale. Anche se, oggi, sappiamo che nulla di quel futuro distopico si è realizzato, resta comunque il fascino di un narratore fuori dal coro e dalla retorica del suo paese (che in parte continua ancor oggi). Inoltre se al tempo della pubblicazione, "Il Tallone di Ferro" era un romanzo distopico, oggi è diventato un romanzo ucronico, perfettamente godibile; un'altra dimostrazione della freschezza di questo romanzo.
Per me, come molti altri, credo, è stata quasi una sorpresa leggere questo romanzo di Jack London. Infatti, essendo l'autore conosciuto essenzialmente per i romanzi d'avventura quali Zanna bianca e Il richiamo della foresta, è facile stupirsi nello scoprire che London, oltre ad essere un impavido avventuriero, fu in realtà anche socialista rivoluzionario nonché autore di numerosi testi e racconti d'impostazione marxista. Scritto nel 1907 e per molti anni considerato una sorta di testo d'iniziazione per i giovani socialisti, Il Tallone di Ferro è un romanzo di fantapolitica, in cui l'autore – attraverso la biografia di un rivoluzionario d'inizio Novecento, tale Ernest Everhard, cui deve il proprio nome, tra gli altri, Ernesto Che Guevara – prevede, con una spiazzante quanto profetica visione futurista, lo scoppio di una guerra analoga alla prima guerra mondiale e l'avvento di un regime dittatoriale, il tallone di ferro, appunto, quale conseguenza ineluttabile della sconfitta della rivoluzione proletaria.
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