Straordinario libro, non l'avevo letto da ragazza e avevo solo una conoscenza superficiale limitata alle vicende a Lilliput. Da leggere soprattutto da adulti, secondo me, perché induce a riflessioni quanto mai attuali in questo inizio 2025 sul governo dei paesi, del mondo e su chi ha in mano il potere. Allora come oggi le cose non sono cambiate poi molto, purtroppo. Da leggere assolutamente.
I viaggi di Gulliver. Ediz. integrale
Cavalli che parlano e ragionano, giganti dalle proporzioni smisurate, nani così piccoli da poter essere tenuti in una tasca, filosofi che popolano isole volanti: sono solo alcune delle creature straordinarie che il capitano Lemuel Gulliver incontra nel corso dei suoi viaggi avventurosi, tra mille peripezie e innumerevoli pericoli. Pubblicato nel 1726, è oggi noto soprattutto come un classico della narrativa per ragazzi, ma rappresenta anche un capolavoro del fantastico e della satira. Dietro la favolosa descrizione delle immaginarie popolazioni di Lilliput, Brobdingnag, Laputa e Huyhnhnmlandia, la sferzante penna di Swift ritrae le assurdità e i difetti dell'Europa settecentesca. Introduzione di Fabio Giovannini.
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Anno edizione:2015
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Sfigatta24 28 febbraio 2025Da leggere
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Beatrice 23 novembre 2022
da leggere almeno una volta
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AlfMusirica 23 settembre 2022Brillante
Un buon viaggio amplia le nostre vedute, ci insegna l'umiltà, talvolta ci umilia e ci dà l'opportunità di rivalutare le nostre abitudini e le nostre sovrastrutture. È tutto questo che prova Gulliver, protagonista di quattro viaggi in continenti e città fantastiche, che allegoricamente ed iperbolicamente illustrano i difetti e le virtù dell'umanità. I piccoli Lillipuziani ci guardano con timore, i giganti di Brobdingnag ci considerano insignificanti, ma a loro volta esisteranno popolazioni ancor più grandi o ancor più piccole che renderanno la nostra dimensione solo relativa. Alcune culture ci faranno sentire superiori ed evoluti, mentre altre ci faranno percepire come arretrati e viziati. Gulliver, rappresentante della nostra cultura, parlando delle usanze del nostro Paese con gli abitanti di queste terre sconosciute, talvolta li stupisce, altre li inorridisce. Con un efficace senso d'astrazione, dunque, Johnathan Swift ci permette di osservare e valutare noi stessi da fuori, parlando di luoghi fantastici che in parte ci rappresentano. La misantropia di Swift raggiunge il suo apice nel capitolo dedicato agli Yahu, in cui l'intera specie umana viene messa in discussione attraverso il paragone con una razza superiore di cavalli parlanti. È un romanzo amaro, difficile da digerire, che con la sua irriverente satira mette in luce i tanti difetti che ci affliggono. Tuttavia, nonostante il tono pessimistico, lascia la speranza di un possibile miglioramento. L'importante è mantenere una mente aperta e, quando possibile, cercare nuovi esempi e modelli anche al di fuori della nostra zona di comfort, cercando di valutare noi stessi da prospettive inedite.
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