E anche quest'opera di Josè Sramago ha rivelato tutta la genialità del suo autore, Saramago non delude mai. Prendendo spunto da situazioni surreali, una voltà è un'epidemia di cecità, l'altra, la morte che all'improvviso cessa di fare vittime, ora la scoperta di un "uomo duplicato", una copia esatta di un professore di Storia, Tertuliano Maximo Afonso, crea le condizioni per scandagliare l'animo umano nelle sue sfaccettature meno convenzionali. In questo caso, con un intreccio tipico di un thriller, la vita monotona di un anonimo professore viene turbata dalla scoperta, durante la visione di un film, che da qualche parte c'è un attore identico a lui, senza nessun legame genetico. Nella ricerca del suo doppio, fino allo scambio dei ruoli nella parte finale, scambio che travolgerà e stravolgerà per sempre la vita di Tertuliano Maximo Afonso, si pongono al lettore sollecitazioni a riflettere su temi importanti, come quelli legati al concetto di identià, di individualità.. Cosa è che ci rende veramente unici, quello che siamo, la fisicità o l'interiorità? E il nostro destino, le nostre vite, sono determinate dal caso o dalle nostre scelte? Argomento filosofico affascinante e reso ancora più intrigante dallo stile unico e inconfondibile di Saramago, caratterizzato da scarsa punteggiatura e assenza totale di dialoghi diretti (due punti, aperte e chiuse " "), che suggerisce concentrazione per attribuire il giusto tono allo svolgersi dei dialoghi e della vicenda, trasformando la lettura in un momento di riflessione intimo e personale.
