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Anno edizione: 2008
Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2010
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Anita Blake, la Sterminatrice, riceve una telefonata nella notte, che l’avverte del fatto che Richard (l’Ulfric dei lupi mannari), è finito in prigione. Inizia così l’ottavo capitolo della saga, e sinceramente questo è stato il romanzo della serie che mi è piaciuto meno, a tratti mi ha fatto sbadigliare. Totalmente incentrato sui licantropi, appiattisce tutti gli altri personaggi, in favore della nostra negromante. Anita Blake come Walker Texas Ranger…niente la scalfisce, niente la ferma, niente la uccide! Dal triumvirato si capisce che lei è quella che ha preso più potere, e gli altri due membri del mènage a trois, sembrano pallide figure di contorno, al confronto dell’eroina di amianto. Il sesso che spesso veniva usato per rendere più intrigante la storia, qui è svilito dai continui strusciamenti di Anita contro chiunque le passi accanto. Urge un cambiamento!
Il titolo di questo ottavo romanzo della serie, connesso alla seconda luna piena del mese ed al nome dei rustici posseduti dall’Ulfric del Tennessee, è un chiaro indizio di chi vi riveste il ruolo di personaggio centrale (Richard) e di quali “esseri” vi predominano (gli “shape-shifters”). L’andamento è più lineare del precedente “Burnt Offerings”; il contenuto “magmatico” e l’intreccio “ribollente”, con colpi di scena a non finire. Per la gioia delle fans di Richard, assistiamo ad una svolta epocale nei rapporti tra lui ed Anita, mentre l’atteggiamento di Jean-Claude è fonte di dubbi e contraddizioni. Numerosi gli episodi toccanti, in particolare la bellissima descrizione del risveglio dei vampiri (cap. 10), il rafforzarsi dell’amicizia con Jason e la scena d’amore (cap. 27). La religiosità soffusa, la profondità delle riflessioni filosofiche sparse qua e là, quali perle di saggezza, fanno da complemento alla maturazione/iniziazione di Anita che passa attraverso la sofferenza, la presa di coscienza e l’accettazione. NB Tra questo ed il successivo 9° romanzo (“Obsidian Butterfly”), ricordo che, per rispettare l’ordine cronologico imposto dalla Hamilton, si dovrebbe leggere il racconto breve “THE GIRL WHO WAS INFATUATED WITH DEATH” che, per il momento, trovate contenuto (in lingua originale) sia in “Bite” sia in “Strange Candy” (si tratta di due antologie di racconti edite originariamente negli States).
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