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Anno edizione: 2020
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«I colloqui sono una jam-session in cui l'anarco-dinamitardo delle banlieu scatena il suo jazz percussivo, trascinando il lettore in una specie di trance uditiva» - Ernesto Ferrero, Il Sole 24 Ore
«Si ritrova il ritmo céliniano, il triplo punto e tritare tutto, l'invettiva e l'analisi impietosa, come poi in seguito sapranno fare solo i grandi comici americani» - Marco Ciriello, il Mattino
Qui Céline in un'intervista a se stesso (1955), nel suo stile forsennato, da ossesso recriminante, parla del romanzo tradizionale, cioè ne sparla, poi della razza insopportabile degli scrittori, del cinema, degli editori, ma soprattutto del suo personalissimo modo di scrivere, che va via ... alé! ... come un metrò emotivo, che acchiappa emozioni; questa la sua trovata, la sua invenzione di stile; e i tre puntini tipici sarebbero le traversine su cui la rotaia del metrò si appoggia. Un libricino che espone, con gli inconfondibili scatti di nervi, i principi della sua poetica e la novità che in letteratura ha portato, da tanti in seguito imitata; anche se tutti imitatori incapaci, lui dice.L'articolo è stato aggiunto al carrello
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