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Fino a poco tempo fa era ancora possibile ammirare il magnetico murales buddista dipinto su una delle pareti di Villa Fassini. Allora questo magnifico edificio era abbandonato su una delle calette più belle di Terrasini, paese in provincia di Palermo. Poi avvenne la ristrutturazione, e il recupero di “parte” della memoria. Quell’altra parte “dimenticata” è ora rievocata in Memoria ribelle, scritto da Marcello Faletra. Oggi Faletra è insegnante di Fenomenologia delle Immagini ed Estetica dei New Media presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Ma ieri era protagonista di quell’esperienza siciliana e misconosciuta che, come sintetizza il sottotitolo del volume edito da Navarra, è una Breve storia della comune di Terrasini e Radio Aut nel ’77. La Comune nasce dalla simbiosi tra il giornalista musicale Carlo Silvestri e la performer Silvia Fardella, entrambi ex del Living Theatre che di quel teatro dal vivo ne fecero un segmento di vita nel teatro di Villa Fassini. Attirando su di sé l’attenzione, e le visite, di famosi militanti e artisti dell’epoca, la Comune ripudiava il tradizionale concetto di famiglia biologica con l’obiettivo di fondarne una nuova. Tramite la propria esperienza di vita la Comune fa militanza e fa protesta. C’è chi lavora con i pescatori del luogo e chi si isola nella scrittura, chi pensa all’organizzazione della casa e chi alla meditazione mattutina. Come dice l’autore di Memoria ribelle, al netto di profitto e di competizione (ma come si spiega l’ego che spinse Silvestro ad appendere alla parete una sua foto?), lì non vigevano amore, amicia, stima, ma una prova di tutto questo. Siamo lontani dal ’68, siamo in quei difficili anni Settanta, difficili perché fortunatamente anche sperimentali. Quegli anni in cui la rivolta e l’informazione devono abbattere ogni barriera. E devono superare le ultime frontiere, trovare nuove vie per farsi vedere, e per farsi ascoltare. Così come le trasmissioni clandestine di Radio Aut che aveva seguito l’esempio dell’emittente illegale di Danilo Dolci (il Gandhi siciliano) Dolci è colui che prima di tutti ci aveva provato e che aveva denunciato le appropriazioni mafiose che erano seguite al terremoto del Belice...
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