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Anno edizione: 2020
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Per giudicare della realtà esterna dobbiamo fidarci dei sensi o della scienza? I colori, i suoni, gli odori esistono davvero o sono solo un prodotto interno alla nostra mente? Oltre agli oggetti materiali, esistono anche quelli immateriali, come le menti, i numeri e il tempo? E che statuto hanno i giudizi estetici e morali?
La riflessione sull'idea di realtà è iniziata con la nascita della filosofia e continua da allora. Sul finire del Novecento, però, ha conosciuto un periodo di oblio dovuto al successo delle filosofie legate alla cosiddetta «svolta linguistica». Ma oggi la realtà è tornata e, come il fantasma del Commendatore alla fine del Don Giovanni, ci ricorda di questioni che non si possono ignorare. Per giudicare della realtà esterna dobbiamo fidarci dei sensi o della scienza? I colori, i suoni, gli odori esistono davvero o sono solo un prodotto interno alla nostra mente? Oltre agli oggetti materiali, esistono anche quelli immateriali, come le menti, i numeri e il tempo? E che statuto hanno i giudizi estetici e morali? Mario De Caro, con uno stile chiaro e accessibile anche ai non addetti ai lavori, ci aiuta a rispondere a queste domande. Lo fa introducendoci al «realismo ordinario» – che predilige la testimonianza dell'esperienza percettiva a quella della scienza –, facendoci dialogare con il «realismo scientifico» – secondo cui il mondo contiene soltanto le cose che le scienze naturali possono descrivere e spiegare – e approdando infine a una terza forma di realismo: il «naturalismo liberalizzato», che ammette l'esistenza (e la necessità) di una pluralità di chiavi di accesso a una realtà che è irriducibilmente complessa e variegata.
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Ho acquistato questo libro per l'esame del corso universitario di Storia dell'etica, è ottimo per comprendere i vari dibattiti tra filosofi realisti ed antirealisti. Se è la prima volta che si legge su queste questioni, è un primo grande passo verso la comprensione delle differenti e contrastanti teorie circa la realtà. Apre la mente e permette di ottenere una visione nuova e di porsi domande a cui prima non avremmo mai pensato. Interessante anche l'analisi sul libero arbitrio
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