Un itinerario alla scoperta della figura di san Martino di Tours, grande protagonista della civiltà cristiana d'Occidente, illustrato attraverso alcuni tra i più noti capolavori di oreficeria, scultura, pittura e miniatura europea dal V al XX secolo.Oltre settanta opere d'arte provenienti da musei, gallerie, chiese e monasteri di dodici paesi d'Europa, raccontano san Martino di Tours e la sua civiltà attraverso tavole lignee dipinte, sculture, tele, incisioni, ori, codici dal V al XX secolo: capolavori di Dürer, Solimena, van Oost, Bassano, Farinati, Grassi, e di molti altri autori appartenenti alle collezioni di importanti musei europei (Musei Vaticani, Louvre, Rjiksmuseum di Amsterdam, Museo nazionale di Barcellona, Museo Nazionale di Monaco, Galleria Nazionale di Lubiana, Basilica di San Marco di Venezia, Museo Ungherese di Budapest) e molte altre sedi narrano come nacque la grande civiltà cristiana d'Occidente e delineano il volto e le fattezze di uno dei suoi grandi padri.Tra i pezzi d'eccezione, alcuni reliquiari di V e VI secolo, un Martino in argento, quattrocentesco, da Carcassonne (il più prezioso di Francia), quattro codici dell'Alto Medioevo riccamente miniati, affreschi provenienti dalle romaniche chiese di Catalogna, trittici fiorentini del primissimo Rinascimento e superbi dipinti fiamminghi dell'età Barocca."Le idee ispiratrici del nuovo progetto - osserva l'équipe scientifica del Comitato Nazionale - sono per così dire quattro lembi del mantello condiviso con il povero da san Martino di Tours, uomo di preghiera, carità e missione, nato nel 316-17 in Pannonia (l'odierna Ungheria), soldato romano che chiese il battesimo nel 339, primo fondatore di monasteri in Occidente e, dal 371, vescovo di Tours. Quattro lembi che rappresentano altrettanti messaggi fondamentali che la mostra lancia: la riscoperta delle radici della civiltà europea, il potere della bellezza nell'edificare l'umano, la necessità di imparare come vincere le sfide dell'oggi grazie all'insegnamento di chi intuì il futuro nei tempi antichi di grande crisi, e l'icona di un piccolo paese sul monte che ospita un evento tanto rilevante: perché la partita dello sviluppo si gioca in ogni comunità".Illegio (Tolmezzo), Casa delle Esposizioni29 aprile – 30 settembre 2006
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