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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
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Le carte stradali Michelin sono diventate navigatori gps; i telefoni fissi sono silenziosamente scomparsi dagli ingressi delle nostre abitazioni. Le cose, talvolta, segnano distanze istantanee tra generazioni, per il resto, ancora vicine.
Questo libro segue la traiettoria di dieci oggetti che sono cambiati sotto i nostri occhi. Osserva chi li utilizza ancora e chi non li degna piú di uno sguardo. Si domanda cosa accada in quel passaggio. Se nel momento in cui un oggetto diventa desueto qualcosa che era in esso vada perduto; se qualcosa muti in noi, dopo che lo abbiamo abbandonato: dalle mappe al telefono, dalla penna alla lettera, dalla macchina fotografica ai giornali. Cosí gli oggetti di uso comune, molte delle tecnologie che utilizziamo ogni giorno, potranno essere considerate come i punti cardinali su una bussola. Raccontano chi eravamo e chi siamo diventati.avete mai fatto caso a quali e quanti oggetti o cose che utilizzavamo fino a poco tempo fa abbiamo rinunciato con Senza rimpianti Quanti ne abbiamo messo nelle scatole messi in cantina e di quanti non potendoli effettivamente mettere da parte non ci accorgiamo più se queste domande a volte come dire fanno Capolino nei discorsi con i vostri amici allora Questo libro è quello che fa per voi Anche perché dentro ci troverete forse più che di ogni altra cosa la necessità forte eh come dire di un ragionamento su quando gli oggetti in genere parlino di noi ci mettono in relazione con il mondo e con le altre persone l'autore parla specificatamente in questo libro di 10 oggetti che sono considerati come dire scomparsi o diventati invisibili agli occhi per quando fossero stati capaci nel tempo di disegnare traiettorie A volte anche di bellezza e di senso usiamo ancora le mappe leggiamo i giornali usiamo la penna per scrivere magari lettere infuocate di passione civile o il necrologio di un amore perduto Beh questo è una riflessione che vi che vi che vi lascio fare ma voler quasi compensare questo discorso intorno agli oggetti morti l'autore ne cita un undo di oggetto che invece considera vivo eh forte e che lotta insieme a noi e questo oggetto naturalmente è il no no no no no no no non ve lo dico per scoprirlo dovete leggere il libro. Di Massimo Mantellini, "Dieci splendidi oggetti morti", edito da Einaudi.
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