Una storia intrisa di moralismo accompagna l'adultera Hester dal giorno della gogna fino al rientro nella città puritana che tanto l'aveva offesa e tanto poi la venererà. Intorno a quattro figure ruota la narrazione, svelando verità celate. Non è il mio genere, però di facile lettura
La lettera scarlatta
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Pubblicato nel 1850, "La lettera scarlatta" è uno dei più importanti romanzi nordamericani dell'Ottocento. Nelle intenzioni dell'autore esso doveva rappresentare al meglio lo spirito puritano dell'epoca coloniale americana. Nella società puritana la libertà dell'individuo coincideva con il bene della comunità, che doveva essere purificata da ogni elemento estraneo, considerato al soldo di Satana. Per questa ragione le autorità imponevano stili di vita improntati a un inflessibile rigore morale. E chi infrangeva gravemente le regole poteva incorrere persino nella pena di morte. Nel libro una giovane sposa, amante del pastore Arthur Dimmesdale, manifesta fisicamente i segni della sua relazione extraconiugale con il predicatore. Nulla riesce a farla confessare, nemmeno le minacce, e per questo viene schivata da tutti, e infine condannata a portare sul petto una fiammante lettera A, che la additi allo sguardo pubblico come un'adultera. Intorno a questa vicenda si dipana il progressivo insinuarsi nei personaggi di un tormentato lavorio psichico, che li spingerà, in taluni casi, sull'orlo della pazzia. Il libro è stato fonte di ispirazione per numerose trasposizioni cinematografiche.
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Autore:
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Anno edizione:2014
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ilaria 18 luglio 2025Moralismo
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Pancef 01 aprile 2025Un eccessivo moralismo
Sarò fortemente influenzato dal tempo nel quale vivo ma ho riscontrato un eccessivo moralismo. Non mi stupisce il bigottismo del popolo, quello era veramente elevato a quei tempi, mi stupisce quasi il perdono e la dimenticanza avuta dopo anni da parte del popolo. Mi ha molto stupito la morale portata avanti fino alla fine da parte dei due protagonisti; paradossalmente il personaggio più autentico per me è stato il vecchio e cattivo Roger col suo scopo, certo malvagio, ma comunque il più autentico. Non ho ben capito che immagine si sia voluta dare alla bambina, a tratti eterea, elfica, altre volte un piccolo diavolo. A dirla tutta non ho apprezzato neanche molto il modo di parlare di Ester con la figlia ma magari è solo un problema mio e del mio tempo. In compenso ho gradito molto il finale che se vogliamo lascia giusto un po di spazio alla fantasia
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Vanni 31 dicembre 2024Una sorpresa
Nel dibattito contemporaneo sulla condizione delle donne, può portarsi come esempio la vicenda di questa donna nell'America puritana dei primi coloni. Sicuramente la vicenda indispettisce, ma il finale resuscita un senso di giustizia valido allora come oggi. Questo classico americano è stata per me una vera sorpresa.
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