Rumiz ci ha abituato a libri simili, ma ogni volta è come se fosse la prima. Veramente nella lettura del libro scorrono le immagini come se si fosse in un viaggio in treno. Citando Pinocchio e il paese dei Balocchi nel film di Comencini potrei dire dei luoghi attraversati e descritti "Non ci sono mai stato ma già me lo figuro!" Chi come me è arrivato ad una certa età ed è stato in gioventù imbevuto di cultura classica, occupandosi poi nella gran parte della vita di cose tecniche, al leggere dei riferimenti, dei nomi, delle storie e delle leggende che Rumiz abilmente collega nel viaggio e nella narrazione, si ritrova trasferito pieno di nostalgia in un mondo antico - la giovinezza. Una dimostrazione ancora di più che il "fine" di un viaggio non è la meta finale, ma il viaggio stesso. E quel viaggio, vorrei poterlo fare anch'io...
Appia
Paolo Rumiz è tornato sul tracciato di una grande strada romana, quella che dalla capitale conduceva, via Appennino, al porto di Brindisi: la porta d'Oriente.
"Paolo Rumiz ci regala con questo libro un nuovo grande viaggio fatto di storie, voci, fantasmi, suggestioni. Una via mitica d'Europa che non è mai stata raccontata."
Paolo Rumiz ha percorso a piedi, con un manipolo di amici, il tracciato di una grande via romana: l'Appia. Lo ha fatto spesso cavando dal silenzio della Storia segmenti cancellati, lo ha fatto ascoltando le voci del passato, lo ha fatto destando la fantasia degli increduli incontrati lungo il viaggio.
E ora ci chiama come un pifferaio magico a seguirlo con le nostre gambe e la nostra immaginazione lungo la via Appia - il nostro giubileo, la nostra Santiago di Compostela. Da Orazio ad Antonio Cederna (appassionato difensore dell'Appia dalle speculazioni edilizie), da Spartaco a Federico II, prende corpo una galleria di personaggi memorabili, mentre si costeggiano agrumeti e mandorleti, si incontrano le tracce di arabi e normanni e ci si interroga sui misteri della viabilità italiana, sull'incomprensibile abbandono dei luoghi della memoria. E intanto le donne vestite di nero, i muretti a secco, la musicalità della lingua anticipano l'ingresso nell'Oriente.
Al racconto di Rumiz fanno da contrappunto le mappe disegnate da Riccardo Carnovalini, che rielabora e mette a punto le tracce del percorso: un contributo prezioso e uno strumento utilissimo - considerata l'assenza di segnaletica - per chi volesse seguire le orme di Rumiz e dei suoi compagni di viaggio.
Il libro contiene le meravigliose mappe di Riccardo Carnovalini per seguire sulle pagine il viaggio di Paolo Rumiz o per avventurarsi sul suo stesso cammino.
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Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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GIANFRANCO CATAOLI 05 dicembre 2017
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Gianni Scalera 08 marzo 2017
L’autore triestino assieme ad altri (tra cui Vinicio Capossela, Raffaele Nigro) percorre a piedi la strada più celebre dell’antichità classica: l’Appia da Roma a Brindisi. Attraversa luoghi un tempo prosperi e ora disabitati descrivendo, per nostro piacere letterario, paesaggi, personaggi accoglienti, campi coltivati e insieme cemento e scempi. Rumiz, scrittore passionale, riempie pagine di contenuti storici e antropologici e lo fa con coinvolgimento. Ascoltare la sua testimonianza significa coniugare sapienza e conoscenza diretta di realtà.
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Col passare degli anni Paolo Rumiz e' divenuto per me sinonimo di garanzia. Garanzia di leggere qualcosa di mai banale, mai scontato, qualcosa che inevitabilmente riporta in vita cose che ritenevamo scontate, immagazzinate tra i ricordi di scuola, vicende di cui si e' letto ed inevitabilmente scivolate nell'oblio. Rumiz ha la singolare capacita' di raccontare le cose e, nel raccontarle, di accendere - o riaccendere - la curiosita' nei confronti di cio' che menziona, che non e' mai poco, dato che e' un uomo di robusta cultura. Ha anche l'indiscutibile virtu' di una scrittura estremamente scorrevole, tanto che si arriva alla fine del libro pensando "ne vorrei ancora". Certamente il mestiere aiuta, ma Rumiz e' uno scrittore di razza. Non mi staro' a dilungare qui sul contenuto del libro, chi lo cerca ne ha gia' sentito parlare e sa di cosa tratta. Sappia semplicemente che e' un buon libro, qualitativamente in linea con la sua produzione. Chapeau!
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