Casomaicipenso. Nuovi dialoghi surreali con un libraio napoletano
Con uno scritto di Pino Imperatore. Dopo Stupidario Librario, ecco un nuovo appuntamento con gli aneddoti di un libraio napoletano alle prese con un pubblico sempre più confuso in merito all'esistenza e all'identità dei libri. Napoli è un teatro a cielo aperto, lo sanno tutti, ma forse qualcuno ancora non sa che in una libreria della storica Port'Alba questo teatro prende vita tutti i giorni sotto gli occhi serafici del libraio Pasquale che deve fare i conti con personaggi a dir poco surreali. Pino Imperatore, nell'esilarante racconto che apre il testo, lo dice chiaramente citando anche Campanile: l'umorismo involontario è quello che più fa sbellicare dalle risate. E scorrendo le pagine di questo libro si ride tanto. Eppure, quando si arriva in fondo affiorano anche mille domande. Davvero i libri sono diventati un oggetto così misterioso? Veramente c'è chi pensa di acquistarli al metro come la pizza? Sul serio qualcuno è convinto che una libreria venda carta da forno o che abbia libri da buttare?
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