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Enrico Bottero, Prefazione all'edizione italiana
Pedagogia e democrazia. Prefazione alla nuova edizione
(Verso un'epistemologia dei discorsi pedagogici; "Fare la Scuola" e "fare scuola" in democrazia)
Introduzione. Tempo di bilanci
Parte I. La Scuola: principi per un'istituzione
La Scuola non è solo un servizio, è anche un'istituzione
In democrazia i principi fondanti della Scuola possono essere individuati soltanto nelle condizioni di possibilità dell'esercizio democratico
Oggi l'istituzione scolastica esiste solo se i suoi protagonisti incarnano tutti i giorni i principi che la ispirano
La missione fondante della Scuola è di trasmettere alle giovani generazioni i mezzi per garantirsi il loro futuro e quello del mondo
La trasmissione che avviene a Scuola si realizza in forma obbligatoria, progressiva ed esaustiva
La storia della Scuola e la storia della pedagogia sono la testimonianza dell'ambizione degli uomini a non escludere nessuno dal processo di trasmissione
Essendo fondata su un obiettivo di universalità, la Scuola non è uno spazio privato, ma uno spazio pubblico
Avendo un obiettivo di universalità, la Scuola è incompatibile con la ricerca di una qualsivoglia omogeneità, ideologica, sociologica, psicologica o intellettuale
Per poter costituire uno spazio pubblico orientato alla trasmissione delle conoscenze, la Scuola deve sospendere violenza e seduzione collocando al centro della propria organizzazione le esigenze di esattezza, precisione e verità
Per costruire uno spazio pubblico che ha il compito della trasmissione delle conoscenze, la Scuola deve sospendere l'obbligo di produrre e far propria l'idea secondo cui è sempre più importante comprendere che riuscire nei compiti assegnati
Poiché comprendere è più importante che riuscire nel compito, la Scuola è un luogo in cui ci si deve poter sbagliare senza correre alcun rischio
La Scuola deve essere il rimedio ai suoi stessi problemi
La Scuola è laica in quanto contribuisce a liberare tutti coloro che la frequentano da ogni forma di esproprio della mente critica
La Scuola della Repubblica, formando i cittadini di uno Stato democratico per un mondo solidale, è l'istituzione che deve coniugare integrazione, emancipazione e promozione dell'umanità
Parte II. L'insegnante: tensioni per un mestiere
Tra educabilità e libertà, tra onnipotenza dell'adulto e impotenza dell'insegnante, impegnarsi a creare le migliori condizioni affinché l'allievo mobiliti la sua libertà di apprendere
(L'educabilità è il postulato fondamentale di ogni pratica educativa; L'ossessione dell'educabilità conduce a esiti pericolosi; Per garantire la dimensione educativa dell'insegnamento è necessario affermare la libertà di imparare; Fissarsi sulla libertà di imparare può costituire un alibi per rifugiarsi nella rinuncia pedagogica; Gli educatori devono ipotizzare l'educabilità di tutti e, nello stesso tempo, rispettare la libertà di apprendimento di ciascuno)
Tra trasmissione di un sapere già definito e libera scoperta delle conoscenze, tra obbligo di imparare e rispetto dell'interesse dell'allievo, far sorgere le domande e scoprire la genesi delle conoscenze
(Nessun allievo può decidere ciò che deve imparare; I saperi imposti diventano presto un fine in sé; Ogni vero apprendimento richiede che sia messo in moto l'interesse dell'allievo; Se eretta a principio assoluto, l'attenzione all'interesse degli allievi rende molto incerti i risultati di apprendimento; I saperi scolastici posso ritrovare il loro "sapore" quando se ne ripercorre la genesi
Tra formalizzazione enciclopedica e sottomissione al desiderio di imparare, tra primato del programma e primato del progetto, proporre situazioni-problema diverse tra loro
(Per essere coerenti con i principi della Scuola, le conoscenze perseguite devono essere oggetto di una programmazione rigorosa; I tempi di realizzazione del programma sono vissuti come estranei ai tempi di apprendimento dell'allievo; Per il soggetto che impara viene sempre prima il progetto; I progetti sono in relazione alle persone e alla loro storia; L'insegnante deve proporre progetti diversi concepiti in modo che gli allievi possano farli propri e incontrare, durante il percorso, un obiettivo-ostacolo, un aiuto decisivo per realizzare l'apprendimento
Tra riferimento a ciò che l'allievo sa già fare e conflitto cognitivo con le conoscenze precedenti, tra utilizzo di ciò che si sa e scoperta di nuovi mondi, organizzare aperture e allargare il campo delle possibilità
(Ogni apprendimento parte da ciò che l'allievo sa già fare e dalle strategie che gli sono più familiari; L'adattamento sistematico a ciò che si sa già si trasforma in chiusura, perché blocca lo sviluppo del soggetto e la scoperta del nuovo; Solo il superamento delle conoscenze precedenti può liberare da ogni forma di fatalismo; La rottura con i dati già presenti, con i centri di interesse, con le conoscenze acquisite, con i metodi di lavoro di un soggetto genera blocchi; Grazie a un insieme di continuità e discontinuità, di consapevolezza delle conoscenze acquisite e di proposta di nuovi progetti, l'attività pedagogica aiuta il soggetto ad accettarsi e a superare se stesso)
Tra obbedienza a un ordine prefissato e pratica della democrazia a Scuola, tra rispetto scrupoloso dell'ordine scolastico e autogestione pedagogica, formare alla cittadinanza in modo graduale e sistematico
(La Scuola deve formare cittadini e non può pensare che questa formazione sia già stata realizzata, perché in questo modo c'è il rischio di non realizzarla mai; Gli allievi non possono giungere per miracolo (il giorno che escono dalla Scuola o quello della loro maggiore età) allo status di cittadini senza essere stati preparati; La preparazione alla cittadinanza si deve realizzare facendone gradualmente esperienza; L'esercizio sistematico della cittadinanza in classe elimina il dislivello necessario a ogni forma di trasmissione e compromette la funzione stessa della Scuola; Nella Scuola la formazione alla cittadinanza deve realizzarsi nel quadro di spazi e tempi definiti dall'adulto in funzione del livello di sviluppo degli allievi e in modo che essi possano gradualmente comprendere che "l'obbedienza alla legge che ci si è data da se stessi è libertà")
Tra imposizione e libertà di iniziativa, tra accompagnamento rigoroso ed emancipazione necessaria, realizzare un processo di costruzione dell'autonomia coniugando per ciascun obiettivo sostegno e distanziamento, vicinanza e lontananza
(La Scuola deve offrire un contesto preciso composto di vincoli e di risorse che strutturano e sostengono il progresso di ogni allievo; L'obiettivo della Scuola è permettere a ogni allievo di fare a meno di ogni forma di tutela e di acquisire così l'autonomia; L'acquisizione dell'autonomia non è il frutto di un transfert automatico, spontaneo e unificato delle competenze apprese a Scuola; La formazione all'autonomia richiede una formazione della volontà che attraversi tutti gli aspetti dell'attività a Scuola; L'autonomia è un principio regolatore dell'azione pedagogica e presuppone la stretta articolazione tra sostegno e presa di distanza)
Tra la necessaria assunzione di rischi e l'indispensabile rinvio critico, tra l'inibizione dell'azione e la sua realizzazione, imparare a passare il desiderio al vaglio della coscienza