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«...l'illuminismo russo e quello rumeno, l'illuminismo pietista e quello ebraico, l'illuminismo musicale e quello religioso: questo illuminismo comincia ad essere tutto, e dunque nulla.Propongo la deflazione».
Secondo la vulgata, gli illuministi erano honnêtes hommes, «figli della luce contro i demoni delle tenebre». Eppure i molti illuminismi cui la storia degli ultimi secoli ha dato voce per condurre le proprie battaglie «progressiste» sembrano in verità non aver sortito alcun illuminismo che possa realmente dirsi tale.Con questo breve, brillante intervento, Robert Darnton - uno dei massimi esperti mondiali del secolo dei philosophes - si oppone all'interpretazione comune che legge l'illuminismo come massima espressione del pensiero occidentale moderno, fino a identificare addirittura il primo termine con il secondo. È proprio questa identificazione ad aver fatto sì che lo stesso razionalismo illuministico sia divenuto sinonimo di modernità - e dunque, nel dibattito critico e storiografico contemporaneo, principale bersaglio dell'antioccidentalismo dei postmoderni. In realtà l'età dei Lumi ha coinciso con un periodo di crisi profonda della Francia di antico regime: in seguito, l'aspirazione all'universalismo che aveva contraddistinto il pensiero dei philosophes ha mascherato spesso l'egemonia occidentale, e il suo impatto distruttivo sulle altre culture. E sono proprio, paradossalmente, alcuni esiti dell'illuminismo ad aver fatto da punto di riferimento delle successive ideologie totalitarie. Si tratta, allora, di riformulare una definizione di illuminismo più circostanziata ed accorta, e soprattutto di accogliere, accanto al vecchio nucleo di pensiero razionalistico, nuove istanze di eguaglianza razziale, di effettiva modernità ideologica, di autentica avversione a ogni fanatismo.
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