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Anno edizione: 2020
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Stanisław Lem, insieme a Philip K. Dick tra i grandi maestri della fantascienza moderna, anticipa domande e dilemmi dei nostri tempi in un romanzo sull'uomo e il suo rapporto con l'universo, sulla robotica e i rischi legati allo sviluppo dell'intelligenza artificiale.
L'incrociatore galattico Invincibile raggiunge il pianeta Regis III della costellazione della Lira, distante anni luce dalla Terra. La missione è di rintracciare un'astronave gemella e il suo equipaggio. Agli occhi dell'ufficiale Rohan e dell'astrogatore Horpach, e dei soldati e scienziati che compongono l'equipaggio dell'Invincibile, si affaccia un paesaggio sinistro: una distesa di sabbia del tutto spoglia, contornata da oceani d'acqua. Il mistero traspare anche da altri segni: gigantesche formazioni che sembrano comporre le rovine di una «città» che non somigliava a nulla che occhio umano avesse mai visto; acque popolate da esseri simili ai pesci terrestri ma in più dotati di una particolare sensibilità ai campi magnetici. L'avventura che Rohan e Horpach affrontano è a rischio estremo, ma soprattutto rivela una realtà che sconvolge le loro più strutturate certezze, cognitive così come esistenziali. Il polacco Stanisław Lem è tra i maestri della fantascienza moderna. I critici lo considerano una sorta di Conrad degli spazi, per il suo modo (Francesco Cataluccio, nella Nota al volume, parla di «esplorazioni esistenziali») di affidare le azioni avventurose a personaggi psicologicamente tormentati. Era inoltre il tenace assertore di una narrativa che libera gli scenari fantastici più arditi partendo da una base di severo rigore scientifico. Così i suoi romanzi pongono con forza alcune domande: cos'è una vita? Cos'è una mente? Intelligenze aliene possono comunicare tra loro? Esisterà un evoluzionismo artificiale, non biologico? Ed è straordinario come questi interrogativi siano oggi ancora più attuali di quando scrisse.
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