Una grande azienda dell’industria ceramica, la Casalgrande Padana, compie cinquant’anni e commissiona a tre importanti fotografi, Franco Fontana, Michael Kenna, Ferdinando Scianna, il compito di ripercorrere e documentare creativamente, attraverso le loro immagini, tratti del viaggio che, partendo dall’estrazione di materiali nelle cave o dalla raccolta di ciottoli sulle spiagge, porta alla realizzazione di una piastrella, che poi andrà ad abitare il mondo. Gli esiti del lavoro, documentati in questo volume, confermano quanto fuorvianti e “ideologiche” possano essere certe dissertazioni sulla committenza in arte, che, si dice, toglierebbe all’artista l’aria della libertà creativa e ne soffocherebbe l’inventiva.Quanto oziose possono essere certe affermazioni lo dimostrano le immagini dei tre fotografi: Michael Kenna in alcune delle cave dell’Europa in cui vengono estratti materiali per la realizzazione delle piastrelle, che poi transitano in porti, come Ravenna, prima di approdare negli stabilimenti della Casalgrande Padana, in cui, sotto l’azione del fuoco, assumono la forma di un prodotto ceramico; Ferdinando Scianna all’interno della fabbrica principale, nei piazzali che la circondano, debordanti di piastrelle pronte a prendere le strade del mondo, e infine negli uffici, svelando l’identità delle persone che fanno vivere questa azienda e che ne sono il corpo vitale; Franco Fontana nei meandri dello stabilimento, inseguendo bagliori di colori e sottili, insistite, ipnotiche geometrie che tutto sembrano pervadere. Il “vincolo” con cui ciascuno dei tre fotografi ha dovuto misurarsi li ha indotti a dare il meglio di sé, a esaltare i caratteri del loro stesso linguaggio (Kenna, Scianna) o a innovarli (Fontana sorprende per la freschezza dello sguardo ancora sgombro, pronto a cogliere il nuovo che incontra). Insomma, l’esperienza condotta dai tre fotografi conferma quanto affermato di recente da Ferdinando Scianna in una conversazione con Giuseppe Tornatore: “Spesso lavorando per un cliente trovi qualcosa che ti corrisponde molto di più di quanto riesci a trovare quando lavori per te stesso”.
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