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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
L’autore analizza questo orizzonte emotivo e cerca tracce per il futuro, facendo emergere anche le straordinarie qualità che i ragazzi hanno messo in gioco e che certamente saranno utili strumenti per il loro domani.
“Pensavo di non poter vivere senza i miei amici, pensavo di non poter stare da sola con me stessa. Ma non è così. Sola con me stessa ci so stare. Ci sono stata.” - Bianca, 17 anni, Torino
Valeria ha 12 anni e vive a Nembro, in provincia di Bergamo. Una notte di fine febbraio ha sentito le sirene dell’ambulanza fermarsi sotto la sua finestra. A Ragusa, Roberto e i suoi amici sono restati chiusi in casa per frenare i contagi. Poi c’è Viola, di Brescia, che in quei giorni ha cominciato a pubblicare su Instagram video in cui prepara dolci. E Simone, di Codogno, che nella zona rossa si sentiva un appestato. Come hanno vissuto quei mesi di “arresti domiciliari” i ragazzi? Anche se non possiamo prevedere gli effetti di questo trauma, possiamo però ascoltare le loro storie, conoscere il modo in cui hanno vissuto la scuola, le relazioni tra di loro e quelle con gli insegnanti e i genitori. Possiamo accogliere le emozioni di questi mesi in cui i ragazzi hanno mostrato una grande capacità di adattamento e un forte senso di responsabilità. Alberto Rossetti, psicoterapeuta, ha quindi intervistato ragazzi di diverse zone d’Italia, letto post sui social network e ascoltato podcast di adolescenti per raccogliere le storie del lockdown. Ci sono frammenti di vita che parlano della scuola, degli amici, della fidanzata o del fidanzato. Altri che raccontano sogni spezzati ma anche nuovi amori.L'articolo è stato aggiunto al carrello
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