Il libro del buio - Tahar Ben Jelloun - copertina
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Letteratura: Marocco
Il libro del buio
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Pubblicato in Italia nei "Supercoralli" nel 2001, "Il libro del buio" viene riproposto in edizione tascabile. Il 10 luglio 1971 un commando militare irrompe nella residenza estiva del re a Skhirate, in Marocco. Ma il colpo di stato fallisce. I soldati che avevano preso parte alla missione (molti senza neanche conoscerne l'obiettivo) vengono rinchiusi in un carcere scavato nel sottosuolo, sepolti vivi per 18 anni nelle tenebre più assolute. Tra essi c'è Salim, la voce narrante, cantastorie dalla memoria prodigiosa. Poi ci sono gli altri: Walkrine, lo specialista degli scorpioni, Ustad, l'asceta, Karim l'uomo che sa contare il tempo, Achar il cattivo che si fa scudo con la forza dell'invidia e della grettezza.

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208 9788806189655 Buono (Good) .

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Il libro del buio

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208 p.
Cette aveuglante absence de lumière
9788806189655

Valutazioni e recensioni

  • Anna D'Alessandro

    L'autore narra una vicenda realmente accaduta: nel 1971, un gruppo di soldati che aveva tentato un colpo di stato contro il re del Marocco viene rinchiuso per ben 18 anni in una “prigione” in totale isolamento dal mondo esterno. La voce diviene l'unico mezzo per sviluppare delle strategie utili alla sopravvivenza. Sono la parole, i ricordi, le preghiere che tengono in vita questi reclusi e diventano la chiave di volta della loro salvezza.

  • Schiavitù, libertà, vita, morte, dignità, degrado, buio, luce!! Ma fin dove può arrivare la malvagità e la spietatezza dell’uomo? Il libro è duro, di forte impatto, non tralascia nessuna atrocità, non risparmia nulla. Selim, il protagonista, per sopravvivere cerca di annullare la sua personalità, la memoria, di annullare i propri sentimenti e i propri pensieri, di fare una tabula rasa di qualsiasi emozione. Ben Jelluon ha tentato di raccontare un dolore inumano, dando facoltà all’immaginazione di portare quella luce nel buio, che permetta almeno che non venga meno un barlume di dignità umana. Un libro che va metabolizzato!!!

  • ANNALISA BALDUCCI

    Un libro forte nelle immagini, nei colori, nelle atmosfere. Un libro in alcune parti claustrofobico. Bravo lo scrittore che riesce a rendere concreti i pensieri dei prigionieri e a coinvolgere emotivamente il lettore.

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Foto di Tahar Ben Jelloun

Tahar Ben Jelloun

1944, Fès

Tahar Ben Jelloun è uno scrittore marocchino di religione islamica. In Italia ha pubblicato molti volumi tra saggi, opere di narrativa e poemi. Ha trascorso la sua adolescenza a Tangeri e ha compiuto gli studi di filosofia a Rabat. Ha insegnato in un liceo a Tétouan e a Casablanca ed è stato collaboratore del magazine «Souffles». Dal 1971 vive a Parigi. Suoi articoli in Italia appaiono di frequente su «La Repubblica»; ha collaborato anche con «Il Corriere della sera», «Panorama», «L'Espresso». Scrive inoltre per «Le Monde». Per il profondo messaggio del libro Il razzismo spiegato a mia figlia (Bompiani 1998) gli è stato conferito dal segretario delle Nazioni Unite, Kofi Annan, il Global Tolerance...

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