Un romanzo questo raffinato e molto coinvolgente perché coniuga delicatezza, dolore, desiderio d’amore e anche, ma in secondo piano, buona cucina. . Un cuoco vietnamita alla corte di Gertrude Stein e della volitiva Alice Toklas sembrerebbe un elemento molto anomalo ma non a caso anche le due donne sono assolutamente fuori dal comune. !! e la vicenda spazia su terreni differenti ed intriganti, tocca ambienti tra loro diversissimi eppure legati tutti da questo filo della solitudine, del desiderio d’amore e del tema dell’appartenenza, non solo sociale! E l’autrice parte proprio da un elemento fondamentale della cucina quale è il sale, che simbolicamente è anche legato al dolore o alla sofferenza della vita, per dispiegare davanti agli occhi del lettore il percorso del protagonista, Binh, che dalla più dura miseria fisica e morale di Saigon arriva agli splendori della Ville Lumière, dalla quale però si sente respinto, non assimilato , già dalla stessa incapacità che hanno gli altri di pronunciare il suo nome e anche dalla sua difficoltà ad esprimersi in un lingua non sua e in un contesto così lontano. La lettura non è però sempre facile perché la vicenda è raccontata sotto forma di un diario non cronologico; ad un evento del passato segue spesso un avvenimento del presente. Tali ricordi poi sono arricchiti da divagazioni personali curiose e spesso interessanti.
La voce sensuale di Binh, giovane cuoco vietnamita, rievoca le disavventure che l'hanno portato dalla terra natale sotto l'imperio francese alla Parigi degli anni Trenta, attraverso le onde salate dell'oceano. Un oceano su cui si dilata la pena per il distacco dalla madre e da un amore rovinoso, che ha infranto insieme i codici eterosessuali e quelli del potere coloniale. Amareggiato dalla nostalgia, nel 1929 Binh approda come cuoco in quell'alloggio parigino al 27 Rue de Fleurus dove Gertrude Stein e la compagna Alice B. Toklas, eccentriche americane già famose nella capitale, ammettono pochi privilegiati ai tè pomeridiani e ai loro studiati banchetti. Binh capisce a stento il francese: la sua ricca voce interiore si strozza nel silenzio o nel tentativo di assimilare le parole straniere. È un alieno che con le sue arti penetra delicato nei corpi altrui, per rivelare il sapore delle passioni. La maestria culinaria con la quale seduce le due gaudenti e rigorose Mesdames s'intreccia con la fascinazione per i modi in cui il desiderio s'incarna nel cibo e s'intesse nelle parole.
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Brossura con alette, 14x21 cm, 323 pg. Ottimo.
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