Una lieve vertigine - Mieko Kanai - copertina
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Letteratura: Giappone
Una lieve vertigine
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Descrizione

Una lieve vertigine è la voce che parla ininterrottamente nella nostra testa ma è anche studio sul matrimonio, sulla genitorialità, sull’essere donne, sulla lotta fra l’immagine che proiettiamo e ciò che, nel foro interiore, pensiamo di noi stessi.

«Come per Mrs Dalloway, Una lieve vertigine precipita il lettore nella mente di una donna alla ricerca di un senso nel mondo che la circonda, mentre viene bombardata da un tumulto di stimoli, impressioni, ricordi, preoccupazioni, obblighi». - The New York Times

«La scrittura di Mieko Kanai è uno dei punti più alti della letteratura giapponese. I dettagli che danno forma al presente, le ripetizioni quotidiane, i ricordi che improvvisamente ci sommergono, le voci degli altri: tutto è descritto con uno stile sinuoso e cangiante». - Hiroko Oyamada

«Le ultime pagine di Una lieve vertigine sono puro suono e, man mano che acquistano slancio, finiscono per assomigliare a quelle dell’Ulisse». - The Spectator


Natsumi è una casalinga come tante. Un marito, due figli, un appartamento moderno a Tokyo, scelto per la bella esposizione a sud e a est, in un palazzo vicino al parco e con piscinetta per bambini. La sua vita è un rincorrersi di lavatrici, conversazioni con le amiche, discussioni con i vicini, visite al supermercato o ai genitori, incombenze familiari o scolastiche. Natsumi non ha una preoccupazione al mondo, eppure dentro, sotto la facciata composta e ordinata, il suo io freme e ribolle. Nel suo palazzo borghese, nella sua vita borghese dove niente succede mai e succede tutto, ecco allora che subentrano minuzie, ansie più o meno futili. Riflessioni sui turni dei lavori domestici, una straordinaria capacità mnemonica da casalinga per la collocazione delle merci sugli scaffali, la seduzione della società dei consumi che crea interminabili desideri: tutto questo fluisce nel monologo interiore della protagonista, riempie un vuoto che si sospetta esistenziale e poi ingloba anche il lettore, che si ritrova incapace di porre confini fra sé stesso e Natsumi, risucchiato in una vertigine da cui non si solleva e in cui però nemmeno mai cade. Con una lingua mimetica, limpida e iridescente, Mieko Kanai porta alla luce la tranquillità e la crudeltà che coesistono fianco a fianco in ogni vita ordinaria.

Dettagli

19 novembre 2024
176 p., Brossura
軽いめまい
9788854529083

Valutazioni e recensioni

  • Neba
    Piacevole scoperta

    Molti vivono di quieta insofferenza. Persone (considerate) ordinarie, che vivono esistenze (apparentemente) altrettanto ordinarie, bene innestate in binari prestabiliti riguardo percorsi, obbiettivi, ambizioni, persino i passatempi. Natsumi è una giovane donna dei tardi anni ’90 che si mimetizza perfettamente tra tante altre. Sposata da dieci anni, due figli, un marito, un appartamento medio in un quartiere come tanti altri nella vasta Tokyo. Definisce sé stessa, senza esitazioni, casalinga, come prima cosa. E, nell’ intenso perimetro in 170 pagine di Una lieve vertigine (軽いめまい Karui Memai 1997), abbiamo la possibilità di immergerci completamente nel suo microcosmo. Kanai Mieko (金井 美恵子, n. 1947) non fa parlare il suo personaggio in prima persona, le presta la sua voce con scrupolosa aderenza, registrandone i ragionamenti e il sentire nell’incedere routinario del suo quotidiano. Come una medium, trascrive grappoli di frasi, periodi interminabili, talvolta ossessivamente pedanti, i pensieri, le conversazioni tenute con amici e vicini, o semplicemente origliate, le descrizioni degli ambienti di casa o degli scaffali al supermercato. Di riga in riga, emergono i dubbi, i borbottii, le irritazioni di una donna che rimugina costantemente sul senso della propria vita, del modo in cui la sta conducendo, tastandone i confini angusti e tuttavia non ancora del tutto consapevole della propria insoddisfazione. Un piccolo evento, una lieve ed improvvisa vertigine, è il sintomo inevitabile di un malessere interiore che sta forse per esondare… Una bella sorpresa da parte di Neri Pozza, uscita recentemente, che ci offre una autrice del Novecento letterariamente interessante, con la traduzione di eccellenza di Laura Testaverde.

Conosci l'autore

Foto di Mieko Kanai

Mieko Kanai

1947, Takasaki (Prefettura di Gunma)

Mieko Kanai è scrittrice, poetessa, critica letteraria. Ha pubblicato una trentina di romanzi e raccolte di racconti e suoi saggi sono apparsi su giornali e riviste giapponesi per quasi cinquant’anni. Nel 1967, all’età di vent’anni, ha ricevuto il Dazai Osamu Prize e nel 1968 il Gendaishi Techo Prize per la poesia. Una lieve vertigine (Neri Pozza) nel 2024 è entrato nella longlist del Warwick Prize for Women in Translation.

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