Molti vivono di quieta insofferenza. Persone (considerate) ordinarie, che vivono esistenze (apparentemente) altrettanto ordinarie, bene innestate in binari prestabiliti riguardo percorsi, obbiettivi, ambizioni, persino i passatempi. Natsumi è una giovane donna dei tardi anni ’90 che si mimetizza perfettamente tra tante altre. Sposata da dieci anni, due figli, un marito, un appartamento medio in un quartiere come tanti altri nella vasta Tokyo. Definisce sé stessa, senza esitazioni, casalinga, come prima cosa. E, nell’ intenso perimetro in 170 pagine di Una lieve vertigine (軽いめまい Karui Memai 1997), abbiamo la possibilità di immergerci completamente nel suo microcosmo. Kanai Mieko (金井 美恵子, n. 1947) non fa parlare il suo personaggio in prima persona, le presta la sua voce con scrupolosa aderenza, registrandone i ragionamenti e il sentire nell’incedere routinario del suo quotidiano. Come una medium, trascrive grappoli di frasi, periodi interminabili, talvolta ossessivamente pedanti, i pensieri, le conversazioni tenute con amici e vicini, o semplicemente origliate, le descrizioni degli ambienti di casa o degli scaffali al supermercato. Di riga in riga, emergono i dubbi, i borbottii, le irritazioni di una donna che rimugina costantemente sul senso della propria vita, del modo in cui la sta conducendo, tastandone i confini angusti e tuttavia non ancora del tutto consapevole della propria insoddisfazione. Un piccolo evento, una lieve ed improvvisa vertigine, è il sintomo inevitabile di un malessere interiore che sta forse per esondare… Una bella sorpresa da parte di Neri Pozza, uscita recentemente, che ci offre una autrice del Novecento letterariamente interessante, con la traduzione di eccellenza di Laura Testaverde.
Una lieve vertigine
Natsumi è una casalinga come tante. Un marito, due figli, un appartamento moderno a Tokyo, scelto per la bella esposizione a sud e a est, in un palazzo vicino al parco e con piscinetta per bambini. La sua vita è un rincorrersi di lavatrici, conversazioni con le amiche, discussioni con i vicini, visite al supermercato o ai genitori, incombenze familiari o scolastiche. Natsumi non ha una preoccupazione al mondo, eppure dentro, sotto la facciata composta e ordinata, il suo io freme e ribolle. Nel suo palazzo borghese, nella sua vita borghese dove niente succede mai e succede tutto, ecco allora che subentrano minuzie, ansie più o meno futili. Riflessioni sui turni dei lavori domestici, una straordinaria capacità mnemonica da casalinga per la collocazione delle merci sugli scaffali, la seduzione della società dei consumi che crea interminabili desideri: tutto questo fluisce nel monologo interiore della protagonista, riempie un vuoto che si sospetta esistenziale e poi ingloba anche il lettore, che si ritrova incapace di porre confini fra sé stesso e Natsumi, risucchiato in una vertigine da cui non si solleva e in cui però nemmeno mai cade. Con una lingua mimetica, limpida e iridescente, Mieko Kanai porta alla luce la tranquillità e la crudeltà che coesistono fianco a fianco in ogni vita ordinaria. Una lieve vertigine è la voce che parla ininterrottamente nella nostra testa ma è anche studio sul matrimonio, sulla genitorialità, sull’essere donne, sulla lotta fra l’immagine che proiettiamo e ciò che, nel foro interiore, pensiamo di noi stessi. Un capolavoro della letteratura giapponese contemporanea. «Come per Mrs Dalloway, Una lieve vertigine precipita il lettore nella mente di una donna alla ricerca di un senso nel mondo che la circonda, mentre viene bombardata da un tumulto di stimoli, impressioni, ricordi, preoccupazioni, obblighi». The New York Times «La scrittura di Mieko Kanai è uno dei punti più alti della letteratura giapponese. I dettagli che danno forma al presente, le ripetizioni quotidiane, i ricordi che improvvisamente ci sommergono, le voci degli altri: tutto è descritto con uno stile sinuoso e cangiante». Hiroko Oyamada «Le ultime pagine di Una lieve vertigine sono puro suono e, man mano che acquistano slancio, finiscono per assomigliare a quelle dell’Ulisse». The Spectator
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Neba 31 dicembre 2024Piacevole scoperta
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