Recensioni La linea di fondo
Una carriera spezzata, il calcioscommesse, la crisi personale e familiare. Fallimento e riscatto di un asso mancato in un romanzo in cui lo sport diventa una straordinaria metafora della vita. Un omaggio ai fuoriclasse sconfitti dalla vita.
«La linea di fondo di Claudio Grattacaso è un grande romanzo sull' Italia che cambia e sulla vita tra successi e fallimenti.» - Il Sole24Ore
Freccia è stato un fuoriclasse, uno di quelli con la palla incollata al piede, sinistro potente, talento e carisma. Pochi anni, il tempo di assaporare il gusto del successo. Poi è arrivato il fallo che gli ha stroncato la carriera, la cessione a una squadra di serie C, la frustrazione, il coinvolgimento nel giro del calcioscommesse. Il sipario è calato, lasciando una ferita impossibile da rimarginare. Ventisette anni dopo quel fallo, quando il cerchio oramai si è chiuso, José Pagliara, quello che un tempo chiamavano Freccia, è ancora una promessa disattesa. Lo è per la moglie, che si è isolata in un mondo di silenzi e manie. Lo è per la figlia, che lo tratta con gelida ostilità. È uno sconfitto, torturato dai fantasmi del passato, dai sensi di colpa, dal ricordo ossessivo di un tragico pomeriggio d'infanzia, al campetto sotto la collina. Parlando di calcio, di passione e ostinazione, di egoismo e corruzione, Claudio Grattacaso racconta la parabola di un campione fallito, costretto dalla vita a fare i conti con le conseguenze delle proprie azioni e a inseguire dentro di sé una nuova consapevolezza, alla ricerca di risposte e di una seconda possibilità. )
«La linea di fondo di Claudio Grattacaso è un grande romanzo sull' Italia che cambia e sulla vita tra successi e fallimenti.» - Il Sole24Ore
Freccia è stato un fuoriclasse, uno di quelli con la palla incollata al piede, sinistro potente, talento e carisma. Pochi anni, il tempo di assaporare il gusto del successo. Poi è arrivato il fallo che gli ha stroncato la carriera, la cessione a una squadra di serie C, la frustrazione, il coinvolgimento nel giro del calcioscommesse. Il sipario è calato, lasciando una ferita impossibile da rimarginare. Ventisette anni dopo quel fallo, quando il cerchio oramai si è chiuso, José Pagliara, quello che un tempo chiamavano Freccia, è ancora una promessa disattesa. Lo è per la moglie, che si è isolata in un mondo di silenzi e manie. Lo è per la figlia, che lo tratta con gelida ostilità. È uno sconfitto, torturato dai fantasmi del passato, dai sensi di colpa, dal ricordo ossessivo di un tragico pomeriggio d'infanzia, al campetto sotto la collina. Parlando di calcio, di passione e ostinazione, di egoismo e corruzione, Claudio Grattacaso racconta la parabola di un campione fallito, costretto dalla vita a fare i conti con le conseguenze delle proprie azioni e a inseguire dentro di sé una nuova consapevolezza, alla ricerca di risposte e di una seconda possibilità. )
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