Lorenzo Viani e l'anarco-fascismo. Cronache rivoluzionarie di una cultura totale
Dai loro casolari, gli intellettuali militanti della grande provincia osservavano il mondo e agivano di conseguenza. Lorenzo Viani, pittore e scrittore viareggino a lungo dimenticato, fu il protagonista dell’espressionismo pittorico italiano e scrisse ottimi romanzi in vernacolo. Amico di D’Annunzio e di Puccini, di Marinetti e Nomellini, ma anche di Italo Balbo e Carlo Scorza, il suo nome è ancora poco noto al grande pubblico. Lunga è la schiera degli intellettuali – da Malaparte a Papini, da Rosai a Cicognani, da Soffici a Maccari, da Roccatagliata Ceccardi a Giuliotti, a Paolieri, Sanminiatelli, Krimer, Tozzi, Conti, Cozzani e molti altri – che insieme a Viani si batterono per la sana provincia “strapaesana”. Imboccarono tutti la via dello schieramento politico, in un’epoca di contrapposizioni frontali: la loro opera, tuttavia, è stata spesso ignorata o manipolata. In questo saggio - senza filtri - si parla del Viani anarco-fascista e mussoliniano, dei molti anarchici che confluirono nel Fascismo, e dei tanti "provinciali" in rivolta che lavorarono alla rivoluzione italiana, coltivando un amore mistico per la propria "piccola Patria".
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Anno edizione:2025
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