Lucciole di poesia

Le trenta poesie raccolte nel libro Lucciole di poesia sono inventate . Questo lo si percepisce già dal titolo appositamente scelto per introdurci alle tematiche della composizione: la fantasia. Il termine poesia significa “costruire”, quindi il poeta è colui che costruisce con le parole. La poesia nasce per un bisogno di “costruire con le parole”. L’immaginazione a briglie sciolte. Il linguaggio è ricco di neologismi, cioè di parole inventate. Anche i nomi di persona, luoghi o cose sono di fantasia. Le poesie sono state scritte di getto, anche se c’era molta incertezza di non riuscire a descrivere in modo chiaro e con l’utilizzo di termini semplici alla portata di tutti. La trama è ricca di intrecci, ambientato in luoghi immaginari (paesaggi fiabeschi, castelli, foreste) popolati da strane creature. Il suo scopo è affascinare il lettore, facendolo immergere in un luogo fantastico. Vengono descritti paesaggi spettacolari, misteriosi (foreste incantate, caverne…), strutture tipiche del mondo fiabesco. I personaggi presenti sono Re, Regine, Cavalieri, fate, folletti. La Natura non è un elemento di sfondo ma parte essenziale della narrazione. Ogni lucciola illumina una lettera e tutto si tinge di magia. La Notte di Natale, oltre ad essere illuminata dalla stella cometa, è illuminata anche dalle lucciole, e i sogni volano come fiocchi di neve dal cielo. Anche gli Angeli volano nel cielo insieme alle lucciole e brillano. Le lucciole sono amiche delle fate, dei folletti, illuminano il cammino ai cavalieri, quasi fossero delle bussole, ispirano le Muse. Altre lucciole ricamano parole, poesie, che trasportano in luoghi immaginari. A differenza delle stelle, della luna, le lucciole fanno apparire e scomparire la loro luce, viaggiando tra mondi e tuffandosi nell’invisibile. Il lettore è dunque un sognatore, un viaggiatore nel tempo.