Sulla scia dei due libri precedenti sulla famiglia dei Chironi, Marcello Fois dipana le vite dei personaggi attraverso il filo conduttore dei loro sentimenti, anche quelli piu' nascosti e inconfessabili, e il perenne legame con chi ormai non vive piu', perche' la morte non lo spezza se non in apparenza. Marianna capisce di essere finalmente sul punto di raggiungere la sua famiglia quando tutti i suoi cari si riuniscono intorno a lei nella vecchia, cara, cucina, e il suo amato fratello le parla a nome di tutti loro. L'arma per la sopravvivenza diventa l'accettare il destino, seppure senza rassegnazione, perche' cercare di manipolarlo produce solo effetti nefasti. Nulla appare scontato, gli eventi e le scelte di ciascuno sono tutt'altro che prevedibili, cosi' come le conseguenze.
Luce perfetta
Cristian è intraprendente e deciso, "uno di quegli uomini che, a certe donne particolarmente intuitive, fanno l'effetto di parlare anche quando tacciono". Maddalena è altrettanto tenace, e ha dalla sua la forza di saper immaginare e insieme difendere - il proprio futuro. Sarebbero perfetti l'uno per l'altra, se il loro destino comune non avesse il nome di Domenico. Il sentimento che lega Domenico a Cristian "da un punto di vista della linea parentale genetica non ha nessun valore, ma da quello della linea parentale affettiva è quanto basta per dare senso a una vita intera". Anche se hanno cognomi diversi, infatti, i due ragazzi crescono come fratelli. E quando - passati i furori dell'adolescenza - Nuoro si organizza per apparecchiare la festa di fidanzamento di Domenico e Maddalena (nel frattempo rimasta incinta), diventa chiaro a tutti che per Cristian non c'è più spazio. Se non fosse che lui è un Chironi, appartiene cioè a una famiglia "sempre caduta in piedi, perché il suo destino è di sembrare lì lì per precipitare, ma poi questo non accade mai". Tanto che quando si mette in mezzo Mimmíu - padre di Domenico, zio adottivo di Cristian - diventa evidente che la stirpe dei Chironi è troppo ingombrante per poter essere tollerata. Del resto "non si conosce veramente qualcuno finché non lo si può paragonare a se stessi"...
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Anno edizione:2016
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Barbara Serra 07 agosto 2017
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Che dire di Marcello Fois? un grande e anche questa volta non si è smentito. Partendo dalla 'Stirpe' a questo terzo libro ho trovato una evoluzione nella scrittura e nel tratteggio dei personaggi. Le metafore dei sogni, pur avendomi spiazzato all'inizio le ho trovate come ulteriore trait de union tra i vari protagonisti e forte caratteristica nella rappresentazione dei sentimenti, che i personaggi solitamente nascondono agli altri. Vita ancor oggi rappresentata, non certo eventi superati, ma purtroppo attualissimi. Una saga familiare con corsi e ricorsi, ma non banale se pur con un destino segnato.
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FOIS NON DELUDE MAI
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