Il testo è l'emblema della satira nella sua forma più completa. Fa ridere e sorridere ma lascia quel sapore amaro in bocca dettato dalla consapevolezza di star ridendo di qualcosa di estremamente tragico.
Lui è tornato. Ediz. speciale
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È l'estate del 2011. Adolf Hitler si sveglia in uno di quei campi incolti e quasi abbandonati che ancora si possono incontrare nel centro di Berlino. Non può fare a meno di notare che la guerra sembra cessata, che intorno a lui non ci sono i suoi fedelissimi commilitoni, che non c'è traccia di Eva. Non può non sentire un forte odore di benzina esalare dalla sua divisa sudicia e logora, e non riesce a spiegarsi l'intorpidimento delle sue articolazioni e la difficoltà che prova nel muovere i primi passi in una città piuttosto diversa da come la ricordava. Regna infatti la pace, ci sono molti stranieri e una donna (sì, proprio una donna, per giunta goffa), tale Angela Merkel, è alla guida del Reich. 66 anni dopo la sua fine nel Bunker, contro ogni previsione, Adolf inizia una nuova carriera, stavolta a partire dalla televisione. Questo nuovo Hitler non è, tuttavia, né un imitatore né una controfigura. È proprio lui, e non fa né dice nulla per nasconderlo, anzi, è tremendamente reale. Eppure nessuno gli crede: tutti lo prendono per uno straordinario comico, tutti lo cercano, tutti lo vogliono, tutti lo imitano. Il mondo che Hitler incontra infatti, è cinico, spudorato, bramoso di successo e incapace di opporre qualsiasi resistenza al "nuovo" demagogo.
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Anno edizione:2016
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In commercio dal:5 maggio 2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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P.S. 29 dicembre 2024Satira in piena regola
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Alessandro Mura 27 novembre 2016
Lettura perfetta per chi ha voglia di leggerezza ed ironia. L'Hitler raccontato, per quanto crudo e radicale,risulta il perfetto anti-eroe da far tornare nel nostro presente. Umorismo tagliente, basato sopratutto su stereotipi del mondo tedesco che rendono il tutto ancor più reale e possibile. La domanda è: se lui fosse tornato sarebbe stato così?
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SIMONE NICOLETTO 25 novembre 2016
Quanti dalla fine della seconda guerra mondiale hanno dubitato della effettiva morte di Hitler? Vermes parte da qui, immaginando che Hitler si svegli nella Germania odierna, dopo un sonno di una settantina d'anni. Il risveglio sarà ovviamente traumatico, con varie peripezie che attendono il protagonista, totalmente impreparato nei confronti della società attuale. L'autore riesce a mantenere l'ironia lungo tutto il libro, rendendolo godibile anche ad una lettura più superficiale. Ma le implicazioni di un'idea così estrema sono molto più profonde, e per un lettore più attento sono sconcertanti.
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