Ma chi ha detto che non c'è. 1977 l'anno del big bang - Gianfranco Manfredi - copertina
Ma chi ha detto che non c'è. 1977 l'anno del big bang - Gianfranco Manfredi - copertina
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Letteratura: Italia
Ma chi ha detto che non c'è. 1977 l'anno del big bang
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Descrizione


Poliedrico e caleidoscopico come un albero dai cento fiori diversi, Gianfranco Manfredi ha scritto un libro sulla storia del big bang di quaranta anni fa. "Ma chi ha detto che non c'è" è uno zibaldone di riflessioni concetti che esplora le bellezze e angoli più oscuri di un anno converso, in un confronto serrato con vicende avvenute. Sono affreschi letterari che traggono ispirazione dalla sua famosa canzone, scritti in una prospettiva storica senza mai limitare lo guardo ai cliché o alle ideologie, senza perdere l'ironia e la tenerezza che caratterizzano l'intera opera di Manfredi. Sono percorsi inediti alla ricerca di ciò che si presume non ci sia, ma che in realtà sta nel fondo dei tuoi occhi, sulla punta delle labbra... Ma anche dentro la nube tossica di Seveso o nel funerale di Mao, nell'esplosione del punk o nella testa del reverendo Jim Jones, nelle contraddizioni tra la guerriglia urbana, l'ala creativa del movimento e la galassia della musica alt(r)a. Sta nella provocazione, nel lavoro della talpa, nel femminismo e in Porci con le ali, nella nascita dell'impero del porno e nella febbre del sabato sera. Sta nella battaglia antinucleare e nel blackout di New York, nelle radio libere, in Sandokan, in Ken Parker di Berardi-Milazzo e nel Pentothal di Andrea Pazienza. Sta in tanti di questi odori, forme e colori diversi riuniti in una radice comune da una stesura autoriale.

Dettagli

423 p., Brossura
9788898922352

Conosci l'autore

Foto di Gianfranco Manfredi

Gianfranco Manfredi

1948, Senigallia

Gianfranco Manfredi è stato un cantautore, scrittore, sceneggiatore e attore, nonché autore di fumetti italiano. Il suo primo album, "La crisi", è del 1972. In esso si riscontrano già presenti le tematiche della sua produzione musicale dell'intero decennio: uno sguardo ironico e disincantato sui giovani di sinistra di quell'epoca, divisi tra la violenza dei gruppi organizzati, l'ironia dell'ala creativa del movimento studentesco e la riflessione sugli aspetti personali e privati dell'impegno politico. Sintomatici anche i titoli dei brani: "E Giuseppe leggeva Lenin", "Sei impazzita per Marcuse", "Lamento per i compagni usciti dall'organizzazione", "La proletarizzazione".Il secondo album, "Ma non è una malattia" (1976) conferma e precisa l'obiettivo dell'autore,...

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