C’è la magia nera, che è malvagia e non ci piace. Poi c’è la magia bianca, che è già meglio di quella nera ma forse è un po’ noiosa nella sua benevola prevedibilità. Meglio, molto meglio la magia blu, la cui natura più elusiva e i cui effetti meno appariscenti rendono più affine alla sensibilità introspettiva degli artisti. E proprio alla “Magia blu” si è affidato Carlo Galante, noto e stimato compositore, per la sua prima opera in ambito letterario. Che Galante abbia un rapporto privilegiato con le parole è evidente già dalle sue composizioni musicali, gran parte delle quali è ispirata a testi di vario genere e provenienza, di volta in volta intonati nel canto, o accompagnati in melologhi, o anche solo evocati attraverso i titoli di brani strumentali. Lettore onnivoro, Galante ha comunque le sue predilezioni, che riguardano per lo più la letteratura fantastica, ovvero quelle storie dove la realtà a un certo punto si rimescola in seguito all’intervento di energie incomprensibili alla sola ragione, con esiti talora benigni talaltra no. E perfettamente coerente con il Galante lettore è l’esordio del Galante scrittore: “Magia blu in dieci canti” ci trasporta infatti fin dal titolo in un universo in cui il confine fra Reale e Immaginario è friabile e poroso. La magia si articola in “dieci canti”, dieci brevi racconti che pur fruibili singolarmente sono anche i capitoli di un’unica narrazione, con alcuni dei protagonisti che ritornano in più episodi, e con il Leit-Motiv di una bambina vestita di rosso, figuretta gentile e misteriosa che sembra uscita da un’antica fiaba (il che mi fa pensare che il gusto del fantastico di Carlo Galante abbia a che fare anche con la disinibita visionarietà dell’infanzia) e che a ogni apparizione fa accadere qualcosa di insolito. Magia, ma non solo: alcuni personaggi e alcune situazioni sono assai divertenti, e denotano anche la vena di sottile ed efficacissimo umorismo dell’autore.
Magia blu. In dieci canti
Dieci diverse vicende e una protagonista, una fanciulla graziosa e minuta, abitualmente vestita di rosso, una delicata figuretta dalla lieve magia quasi surreale del tratto e del proporsi attiva: ecco l’originale fisionomia di questo romanzo, persuasiva opera prima di un musicista. Carlo Galante procede nella narrazione mutando volta a volta intonazione e stile, introducendo le varie microstorie in ambienti e soluzioni differenti (una spiaggia prima del crepuscolo, una cena conviviale, un incontro in metropolitana), giocando sull’effetto sorpresa con raffinatezza e facendo riaffiorare nel corso della narrazione figure in precedenza già comparse sulla scena. Un agile e coinvolgente percorso, il suo, realizzato in un alternarsi o sovrapporsi di elementi del reale quotidiano e di effetti d’incanto, appunto di pervasiva magia, come suggerito dal tono poetico del titolo. Maurizio Cucchi
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Editore:
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:3 marzo 2025
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Luca 10 marzo 2025Canti e incanti della magia blu
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