In quanto appassionato dai romanzi dell'autore, già fan dei cinque libri del Romanzo di Ramses, francamente mi aspettavo di meglio. Come sempre, l'Egitto è ben descritto nei suoi costumi, stavolta dell'Antico Regno, lo stile di scrittura del libro è più che decente, e come un vero libro che si rispetti, è leggibile, e la trama presenta il pregio di essere comprensibile, ma, sfortunatamente, ha il difetto di essere poco interessante: non è possibile che, ogni volta che appare un problema, lo di descriva come qualcosa che dovrebbe persino richiedere l'intelletto umano, magari una strategia o qualcosa del genere, e invece puff, basta un misero intervento divino e tutto ritorna alla normalità come se nulla fosse successo. Gli antagonisti sono caratterizzati unicamente dalla loro cattiveria, la loro unica ossessione è la solita, distruggere l'Egitto dei Faraoni, e pongono una minaccia credibile solo attraverso il finale; sono più pericolosi i Libici che Tignoso, rivale di Imhotep, che vede solo come uno stregone di magia nera e non un bravo ragazzo. I Libici, infatti, possono anche starci, perché vogliono appropriarsi delle ricchezze della Terra dei Faraoni, ma Tignoso, invece, no, perché invece di imparare dal prossimo, da chi è più bravo di lui, preferisce invidiare Imhotep e tentare di ucciderlo, più e più volte, anche quando lui lo guarisce, dimostrandosi persino ingrato e scorbutico con tutti (e già mi chiedo perché non l'abbiano arrestato prima). Il protagonista riesce in qualunque cosa faccia, e non solo con i propri sforzi, ma soprattutto con la magia, il che lo rende un insieme che opprime la tensione narrativa. Ma la cosa più deludente è il finale: l'antagonista principale, l'Ombra Rossa, si rivela solo nell'epilogo e a caso, senza che ci sia un indizio che vi scaturisca dei sospetti veri e propri; Nimaat, la regina, è l'unica che abbia dei sospetti concreti, ma muore a meno di metà del libro senza lasciare vere e proprie prove a riguardo, e per tutto il resto del libro tutti si scordano di indagare su chi è l'Ombra Rossa, preferendo concentrarsi sulla piramide, sui Libici, sul benessere e tutto il resto. Poco più che mediocre, troppo mistico e dal finale completamente scadente, e sono rimasto contento che mi sia costato poco.
Il mago del Nilo. Imhotep e la prima piramide
Alla morte del faraone Khasekhemui, l'Egitto è nel caos. Un'oscura forza malefica, l'Ombra rossa, intuisce che l'occasione è propizia per prendere il sopravvento e trasformare l'opulenta terra dei faraoni nel Regno delle Tenebre. Nel frattempo, un giovane e umile artigiano di nome Imhotep scopre di possedere poteri sovrannaturali. Integerrimo servitore dello Stato e degli dei, Imhotep non può neppure immaginare il suo incredibile destino: da semplice vasaio diventerà gran sacerdote, medico e architetto. Dal suo incontro con il nuovo faraone Zoser, infatti, dipende il futuro della civiltà di Saqqara, fondata sulla costruzione della prima piramide che, come una scala gigantesca, unirà la terra al cielo. Tra scontri sanguinosi e battaglie, pericolose spedizioni nel deserto e complotti orditi dall'Ombra rossa per sabotare il regno, riuscirà Imhotep a portare a termine l'immane impresa della piramide e a impedire alle forze del male di prevalere?
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Autore:
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Collana:
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Edizione:2
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Anno edizione:2019
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giuseppe D'Addio 27 novembre 2019
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