Questo è un bellissimo quanto sconcertante libro su un attivista per i diritti umani della Mauritania, tale Biram Dah Abeid, il cui percorso personale e politico viene ricostruito, dall’infanzia, attraverso gli anni della presa di coscienza e della lotta pacifica alla schiavitù, fino agli eventi più recenti. Come il precedente libro di Maria Tatsos sulla tragedia dei greci del Ponto, anche “Mai più schiavi” è dedicato ad una tematica scottante: la schiavitù in Mauritania di cui continua a essere succube una parte della popolazione, gli Haratin, tematica di cui ero completamente e vergognosamente all’oscuro, e che presumo sia ignorata anche dalla maggior parte dei non addetti ai lavori. Questa volta non si tratta di un testo tra resoconto familiare-personale e storico, come lo è “La ragazza del Mar Nero” bensì di un libro di saggistica tout court, scritto però così bene che uno lo divora come un romanzo (almeno è quello che è successo a me). Ciò nonostante si evince da ogni pagina che è basato su ricerche dettagliate, integrate con tanto di cronologia, prefazione di un esponente di Amnesty, postfazione di un ricercatore di Storia dell’Africa ecc., per chi voglia approfondire…. E credo che effettivamente ci sarà da approfondire, sì: il problema degli schiavi in Mauritania è ancora ben lungi dall’essere risolto; nel Paese stesso non è consentito parlarne, e come si apprende dalla pagina Facebook dell’autrice, il sig. Dah Abeid è stato addirittura arrestato di nuovo dalle autorità in ragione del suo impegno. Chissà come mai i nostri media non ne parlano, ossessionati come sono sempre ed esclusivamente dagli stessi conflitti?
Mai più schiavi. Biram Dah Abeid e la lotta pacifica per i diritti umani
In Mauritania da secoli convivono berberi e neri. I primi sono la minoranza dei quattro milioni di abitanti del Paese, i secondi sono oltre due terzi della popolazione. Nonostante la schiavitù sia stata abolita nel 1981, attualmente circa trecentomila neri sono schiavi dei berberi. Si tratta soprattutto di donne e bambini: costretti a un lavoro massacrante, non pagato, sono oggetto di violenze e soprusi, non possono studiare né decidere di andarsene. Le autorità politiche e religiose locali tendono a schierarsi dalla parte dei berberi. Nel 2008 Biram Dah Abeid, nero nato libero, ha fondato l’«Iniziativa per la Rinascita del Movimento Abolizionista» (Ira), movimento nonviolento contro lo schiavismo in Mauritania. Imprigionato più volte, nel 2014 si è candidato alle elezioni presidenziali ed è deciso a ripresentarsi nel 2019. Inserito dal Time tra le cento persone più influenti del 2017, nella primavera dello stesso anno è stato intervistato dall’autrice, che nel libro racconta anche la sua storia.
-
Autore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2018
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
EVA TEICHMANN 04 settembre 2018
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it