Il racconto di un'età che tutti abbiamo vissuto, ma qui ambientato in una condizione limite: l'isola di un'isola, uno scoglio che insieme attrae e soffoca. Storia di fughe e ritorni, di dolori che due amiche adolscenti non meritano, né comprendono e tuttavia ereditano, tramandati dalle generazioni precedenti. Nonni, genitori, zie di cui riemerge il vissuto come un animale marino spiaggiato. Due case gemelle, una lo spettro dell'altra, e indizi in vecchie fotografie seppiate che é meglio gettare nel fuoco. Malanima è un testo fatto di roccia e acqua: una struttura solida e una prosa trasparente e fluida con punte liriche. Un romanzo che, per la tridimensionalità dell'ambientazione e per la vasta galleria di personaggi che lo scalpello dell'autrice scolpisce nel tufo, si presta a prequel, sequel e spin off, che aspettiamo fin d'ora.
Malanima
Malanima è la storia di due ragazze in cui riverbera e si compie il racconto di emancipazione delle loro madri, una storia capace di scavare a fondo nel cuore di tutti noi e di rammentarci che le mete di partenze e ritorni, di arrivederci e addii, non sono altro che luoghi dell’anima.
«Sapevo che l’isola può farti ammalare: sia che ti imponga di restare sia che ti costringa ad andar via.»
Sull’isola non tutti vanno e vengono allo stesso modo. Ci sono quelli che arrivano con il sole di maggio e ripartono con le prime piogge di settembre. C’è chi fa avanti e indietro ogni giorno, senza più chiedersi a quale riva appartenga davvero. E poi ci sono quelli che, messi dalla vita davanti a un bivio, hanno dovuto scegliere se restare o imbarcarsi per una partenza che può valere un addio. Entrambe le scelte lasciano un segno invisibile e profondo. Mia lo ha imparato da bambina attraverso la storia della sua famiglia – la madre Teresa è rimasta, nella convinzione che l’isola fosse l’unica realtà possibile, mentre la zia Nietta è andata via appena ha potuto – e continua a vivere questi conflitti da adolescente insieme a Giulia, Anna e Nello, gli amici di sempre. Adesso però a portare scompiglio è arrivata Marina, la ragazza di città che non se ne andrà con le piogge di settembre. Così diversa e a tratti scostante, Marina attira su di sé sentimenti contrastanti: dalla curiosità al disprezzo, dall’attrazione all’invidia. Mia, invece, in lei vede soprattutto il fascino di chi proviene da un altrove lontano. Eppure Marina si trascina dietro legami ancestrali – sua madre Lia è legata a filo doppio con l’isola da un trauma e dall’antica amicizia con Teresa – e sembra destinata a riportare a galla segreti inconfessabili. Con una prosa avvolgente e un ritmo solenne, Rosita Manuguerra ha scritto un romanzo di formazione luminoso, che a partire dall’ambientazione in una piccola isola è in grado di esplorare temi universali.
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Anno edizione:2025
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Guido 05 agosto 2025Un romanzo di roccia e acqua
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holden467 21 luglio 2025Piccolo Capolavoro
Una volta si parlava di romanzo di formazione, questo sicuramente si avvicina molto a quel genere. Una storia di donne, che la vita piega ma non spezza, donne forti che si trovano a combattere con i fantasmi del loro passato. La scrittura è piacevole, in alcuni casi asciutta, essenziale. Bellissime anche le descrizioni dei paesaggi. Davvero un'opera prima che merita la lettura.
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Blu 20 luglio 2025
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