Marianna Sirca è indubbiamente un romanzo che rientra nella corrente del verismo ed è percorso da un accentuato pessimismo che fa sì che si consideri che un’emancipazione reale non sia possibile, quando tutto sembra complottare contro il tentativo di ribellarsi alla propria condizione. La vicenda è del tutto particolare: Marianna Sirca dopo la morte di un suo ricco zio prete, che lei aveva assistito a lungo, andata nella casa di campagna per riprendere le forze, ritrova casualmente un suo servo di gioventù, Simone Sole, che si è ribellato alla sua condizione diventando un bandito. In una donna ormai fatta e che non è più una bambina l’incontro con chi si è voluto scrollare di dosso una atavica condizione provoca la nascita di un moto di simpatia, sentendosi lei stessa una serva e pertanto desiderosa di ribellarsi. Poco a poco nasce un amore, lui anche perché vede profilarsi la possibilità di una vita migliore, lei perché vede Simone come un eroe romantico. Arriveranno perfino a pensare di sposarsi, ma tutto sembra complottare contro l’unione di due anime a loro modo ribelli, tanto che finirà con lei che si unisce in matrimonio con un giovane di una famiglia ricca, i cui occhi le ricordano tanto Simone, che invece ha fatto una brutta fine. Come si può comprendere tutto rientra nei binari della normalità, le convenzioni vengono rispettate, la ricca Marianna si sposa con un ricco, insomma pare che Grazia Deledda intenda dire che non ci si può ribellare alla propria condizione, a quella che ci accompagna dalla nascita. Ci sono troppi fattori esterni e anche interni, cioè nell’ambito familiare, che ci impongono comportamenti a cui invano cerchiamo di sfuggire. La figura di Marianna Sirca è indubbiamente caratterizzata da un lirismo accentuato, che non si riscontra invece in Simone Sole, bandito sì, ma fondamentalmente buono, e si sa che il mondo non ha posto per i buoni.
Marianna Sirca
Marianna Sirca, dopo la morte di un suo ricco zio prete, del quale aveva ereditato il patrimonio, era andata a passare alcuni giorni in campagna, in una piccola casa colonica che possedeva nella Serra di Nuoro, in mezzo a boschi di soveri. Era di giugno. Marianna, sciupata dalla fatica della lunga assistenza d'infermiera prestata allo zio, morto di una paralisi durata due anni, pareva uscita di prigione, tanto era bianca, debole, sbalordita: e per conto suo non si sarebbe mossa né avrebbe dato retta al consiglio del dottore...
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Renzo 03 ottobre 2025Servi si nasce e si resta
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coccinella_rosa 30 gennaio 2025
Marianna Sirca è un romanzo che emoziona e fa riflettere, un classico della letteratura italiana che racconta con sensibilità e profondità il percorso di una donna che lotta per la propria identità e per la sua felicità, in un mondo che le impone confini ben definiti. Grazia Deledda, con la sua scrittura evocativa e i suoi personaggi intensi, ci offre una lettura che vale la pena affrontare, specialmente per chi è interessato alle storie di crescita e alla lotta per la libertà personale.
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reb 06 gennaio 2023
è uno dei miei libri preferiti, la scrittura della Deledda ti emoziona sempre
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