Strane voci iniziano a circolare dal nulla: un misterioso individuo con indosso una maschera d’oro si aggira per il Giappone. Le informazioni sono ambigue, a volte contrastanti. Non si capisce se si riferiscano a una persona in carne ed ossa o a un fantasma. Fino a quando Maschera d’Oro non assume concretezza trafugando un pezzo unico all’esposizione industriale di Ueno. Un altro caso per il detective dilettante Akechi Kogorō che si troverà a dover affrontare un nemico quanto mai scaltro ed evanescente. Ma chi si nasconde davvero dietro quella maschera dorata? La Maschera d’Oro di Edogawa Ranpo è un titolo che si pone a metà tra il genere mistery e quello d’avventura, entrambi cari all’autore. Ma qui Edogawa non si limita a far risolvere il caso al suo detective o a farlo combattere contro un nemico di tutta eccellenza. L’autore giapponese vuole omaggiare due degli scrittori occidentali che più lo hanno ispirato durante la sua carriera: Maurice Leblanc e Edgar Allan Poe, colui al quale si è ispirato anche per il suo nome d’arte. Edogawa si dimostra non solo abile nella narrazione, ma anche un grande conoscitore di questi autori e del mondo occidentale. Non voglio raccontarvi di più per evitare di cadere in spoiler inutili. Vi dirò solo che il nome dell’antagonista non vi risulterà nuovo.
