Il mediogioco. Vol. 2: Gli elementi dinamici e soggettivi.

Oltre ad essere entrato nella storia degli scacchi per il titolo di campione del mondo conquistato sconfiggendo Alexander Alechin, che era indubbiamente il piu' forte scacchista dell'epoca e secondo alcuni anche il piu' grande scacchista di tutti i tempi, Max Euwe merita di essere ricordato anche per la sua preziosa opera didattica, infatti i suoi libri si possono inserire fra i migliori disponibili nella letteratura scacchistica, in particolare per quanto riguarda la fase del centro partita. Esistono dei trattati molto validi sulla teoria delle aperture e sulla teoria dei finali, che sono fasi di gioco che in qualche misura si prestano ad essere classificate e codificate in una serie di tecniche, cosi' che se un giocatore e' sufficientemente perseverante e dotato di buona memoria puo' essere in grado di giocare un'ottima fase di apertura e magari, forse con un po' piu' di difficolta', cavarsela egregiamente anche in un finale non troppo complicato. Molto piu' difficili da trovare sono invece dei libri che aiutino davvero ad apprendere come giocare la parte centrale della sfida: l'opera di Euwe si preoccupa proprio di fornire al lettore indicazioni e consigli su come affrontare il problema di cosa fare in concreto per provare a vincere la partita nel mediogioco, cioe' in una fase nella quale i due avversari dovono tentare di sopraffarsi facendo affidamento non solo sulla propria tecnica, ma anche e soprattutto sulla propria creativita'. Per esperienza personale posso testimoniare dell'efficacia didattica degli insegnamenti di Euwe, di cui mi sento pertanto di consigliare la letttura.