Memorie del sottosviluppo
"L'Avana è bianca, gialla, è piena di colori pallidi, sbiaditi o sudici, verdi, celesti, grigi, rosa. Vi sono palazzi di tutti i tipi, non soltanto coloniali con balconi e grandi balaustre e vetri e vetrate colorate, come dipinge Portocarrero. Ognuno ha una città diversa nella testa. Per me l'Avana è ciò che vedo dalla finestra. Sono i pioppi del Vedado e i pini curiosi.... Sul Malecon le onde schizzano oltre il muro." Un uomo decide di non seguire la sua ricca famiglia, che lascia l'isola diventata socialista per gli Stati Uniti, ma resta, vivendo per intero le trasformazioni sociali, culturali ed economiche degli anni 1961 e 1962. Stretto tra passioni molto tropicali, per Elena e per Noemi, e paura per una possibile guerra mondiale a causa della crisi internazionale legata all'installazione dei missili sovietici, diventa cittadino di un nuovo mondo. Un romanzo breve e folgorante che spiega, meglio di molti saggi storici, le trasformazioni rivoluzionarie della Cuba di quel tempo, osservate da un luogo privilegiato: la città dell'Avana.
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Anno edizione:2012
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