Meno male

Queste pagine sembrano essere accompagnate in sottofondo dalla musica, dai versi di una canzone di G. Gaber, quella di “Non insegnate ai bambini”, ma coltivate voi stessi […] date fiducia all’amore il resto è niente. Giro giro tondo cambia il mondo… La voce narrante è quella di Luigi, un bambino di ieri, con la sua quotidianità, i suoi ricordi, le sue emozioni nelle vesti di amico, di figlio, di fidanzato poi di coniuge e a sua volta di padre. Vesti che Lazzarini “cuce” con pungente ironia, a tratti amara, intessendo una trama non priva di colpi di scena dai risvolti drammatici che conducono il lettore a riflettere su temi delicati e profondi. Il palcoscenico della realtà di tutti i giorni chiederebbe a Luigi di indossare più che altro un “costume” di scena, troppo aderente a ciò che non lo rappresenta. Distratto e ritardatario, Luigi, rimproverato dalla moglie che gli porta d’esempio la suocera commenta:<<Non ti fidare mai dei tipi puntuali, mai! Hanno già in mente un progettino anche per la tua esistenza, che distruggono con la stessa maniacale puntualità con la quale l’avevano costruito!>>. Un po’ come aveva già fatto una sua fidanzata Flora che gli invade con le sue piante la casa e la vita con il suo “perfezionismo”. Cosa dire poi degli “acciacchi” del protagonista <<apparentemente di natura psichica>> diventati malattie croniche forse per il disagio di vivere in un mondo così diverso dalle sue convinzioni e dalla sua sensibilità intollerante alle tristi ed inutili gerarchie? In proposito di forti contrasti è interessante come l’autore ami dipingere i vari personaggi: la pelle diafana, il candore di Bianca, la figlia di Luigi, tanto preziosa come una <<magia alla Sivori>> ed il barbone dell’omaccione alla guida del suv “terrific” che sperona la Panda “giallo ottimista” di papà. Il tutto questo per condurci a scoprire l’ipocrisia di una società tendenzialmente discriminante. Sei racconti, storie in scatole cinesi, da osservare con l’occhio dello spettrometro: un unico raggio di luce conduce ad una vasta gamma di colori. Nanni, Giovanna, Luana, Teresa, Martino, Raimondino, lo stesso Luigi: bambini di ieri “segnati” che si incontrano e a volte si raccontano. Cosa racconteranno domani i bambini di oggi? La risposta di Lazzarini è ancora accompagnata dalla musica:<<Non insegnate ai bambini” […] ma se proprio volete raccontategli un sogno di un’antica speranza>>.