Il millennio che muore. Un elogio del libro e della parola

Un estratto dal libro

– il libro comincia con due pagine bianche tutti i libri cominciano con due pagine bianche
– nella terza pagina c’è il nome dell’autore il titolo grande IL MILLENNIO CHE MUORE il nome dell’editore col marchio
– il libro vive ravvolto su se stesso di questi piccoli particolari di cui si nutre golosamente li succhia
– intorno al libro c’è il nulla cioè le cose prive di forma e di sostanza le cose statiche o semoventi le cose utili o inutili comunque non rapportabili nelle parole non evocabili non conoscibili innominabili dunque
– dentro nel libro cioè nel suo interno raccolte ci sono le parole disposte in ordine vario grandezza incisività forma tutte le parole in armoniosa mescolanza in scorrevole sequenza in algebrica discendenza in caotica profusione in mattanza
– pianeti di parole universi comete incandescenti soli nebulose e costellazioni frammentazioni e galassie germinazioni lentissime di parole sprofondanti filamenti di lettere llllllllllllllllllll mmmmmmmmmmmmmm mmmmmm lllllllllllllllllllll in universi gassosi o liquescenti o compatti
– terriccio oscuro di consonanti gvstttzscvnkk frrvfkltlscxxlttfrrvkltscxxtrr grumi collosi delle vocali aaaoieuioooo da cui prorompono a un tratto infiorescenze baluginanti di parole carnivore gemiti echi tuoni lontani d’interiezioni aspirazioni risucchi
– pulviscolo nero su bianco di microscopiche lettere di bianche consonanti e di nere vocali minutissima sabbia di parole sterminati deserti su cui campeggiano monumenti isolati incomprensibili unici di dimensioni ciclopiche entro contrasti fortissimi di luce e d’ombra, singole consonanti, N M H F X W T R B Q K eccetera
– poi oltre i deserti vegetazioni di parole, coltivazioni di parole, in ordinati filari, in bell’ordine