Questo secondo volume dei Meridiani dedicato a Mishima comprende l’intera tetralogia del Mare Fœrtilitatis, l’ultima opera scritta dall’autore giapponese prima della morte. I quattro romanzi, nascono da un assunto così spiegato dallo stesso Mishima: “Dal 1960 circa ho deciso che dovevo finalmente scrivere un romanzo lungo, estremamente lungo. Ma per quanto riflettessi, non riuscivo a immaginare un lungo romanzo che fosse diverso dalle grandi opere apparse in Occidente a partire dal XIX secolo e avesse una sua precisa ragione di esistere. […] Volevo scrivere quel ‘romanzo interpretazione del mondo’ al quale avevo seguitato a pensare da quando ero diventato scrittore. Per fortuna ero giapponese e per fortuna avevo a portata di mano le teorie della reincarnazione.’ L’intero ciclo vede due protagonisti principali: Honda Shigekuni, che seguiamo dal 1910 agli anni Settanta, e un secondo personaggio che alla fine di ogni romanzo — è questa l’originalità del ciclo di Mishima — muore per reincarnarsi nel romanzo successivo. Nel primo volume della serie, il bellissimo “Neve di primavera” (1965-67) Honda è il precettore di un giovane rampollo dell’aristocrazia giapponese, nel periodo immediatamente successivo la vittoriosa guerra contro la Russia zarista: l’intreccio è una storia d’amore tra due adolescenti ai quali è impedito sposarsi. All’inizio del secondo romanzo, ambientato nei primi anni Trenta, “A briglia sciolta” (1967-68, presente anche nel catalogo Bompiani con il titolo “Cavalli in fuga”), Honda riconosce nel figlio di un conoscente la reincarnazione del suo amico di gioventù morto prematuramente: il giovane sarà giustiziato per aver partecipato a un complotto terroristico. Nel romanzo successivo, “Il tempio dell’alba” (1968-69) è la volta della figlia del re del Siam, che Honda ri/conosce da bambina e rincontra da giovanetta quando si trasferirà a studiare in Giappone. Infine, in “La decomposizione dell’angelo” (1970-71, pubblicato anche questo da Bompiani con un titolo differente, “Lo specchio degli inganni”), le certezze di Honda si fanno più sfumate: nel tramonto della sua vita, crede di riconoscere per l’ennesima volta la reincarnazione del suo amico in un orfano di diciassette anni, che arriverà a adottare. Tuttavia permangono incertezze irrisolte: il giovane, per esempio, è nato (probabilmente) alcuni giorni prima della morte della principessa thailandese, per cui non può esserci assoluta sicurezza sulla sua identità. Mishima compì la documentazione per la sua monumentale tetralogia sulle opere classiche del buddismo mahayana. L’escamotage del protagonista che si reincarna funziona perfettamente come espediente narrativo; naturalmente le quattro reincarnazioni sono personaggi assolutamente indipendenti: ognuno compie la propria breve esistenza, ma la dottrina karmica ha risvolti letterari estremamente interessanti, stupisce anzi che non sia più “sfruttata”. Per capire quanto rigore Mishima mettesse nella vita come nella letteratura, un dettaglio è significativo; sappiamo che terminò già all’inizio del 1970 la stesura del quarto romanzo, “La decomposizione dell’angelo”, ma l’ultima pagina porta una data simbolica e successiva: 25 novembre 1970, il giorno scelto in precedenza dall’autore per porre fine alla propria vita nel modo più spettacolare, compiendo il suicidio rituale del seppuku davanti ai soldati della guarnigione di Tokio e alla presenza di giornali e televisioni. Franco Ricciardiello
Mishima. Vol. 2: Romanzi e racconti 1962-1970.
Il volume offre una scelta di testi narrativi composti fra il 1962 e la morte; oltre a due racconti di diverso tenore e lunghezza ("Fontane nella pioggia" e "Il pellegrinaggio ai tre santuari di Kumano") e a "Il sapore della gloria", compaiono qui i quattro romanzi ("Neve di primavera", "A briglia sciolta", "Il tempio dell'alba", "La decomposizione dell'angelo") che compongono "Il mare della fertilità", la tetralogia in cui Mishima volle racchiudere tutta la sua visione della vita, del mondo e dell'arte, mescolando buddhismo e psicanalisi, letteratura classica, discipline marziali e culto della bellezza.
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Collana:
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Anno edizione:2006
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FRANCO RICCIARDIELLO 11 novembre 2010
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