Modernità liquida - Zygmunt Bauman - copertina
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Letteratura: Polonia
Modernità liquida
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Descrizione


La metafora della liquidità, da quando Bauman l'ha coniata, ha marcato i nostri anni ed è entrata nel linguaggio comune per descrivere la modernità nella quale viviamo. Individualizzata, privatizzata, incerta, flessibile, vulnerabile, nella quale a una libertà senza precedenti fanno da contraltare una gioia ambigua e un desiderio impossibile da saziare.

Dettagli

22 settembre 2011
310 p., Brossura
Liquid modernity
9788842097358

Valutazioni e recensioni

  • Consigliato a scuola come lettura per le vacanze.

  • Saggio molto "colto" e universitario, ma che conserva una vena divulgativa, che chiarisce la visione dell'autore sulla modernità e il perché della teoria del mondo "post moderno" come liquido (opposto a quello arcaico, "solido") . Si tratta di un'analisi della congiuntura attuale (la versione in oggetto ha una breve introduzione scritta nel giugno 2011) , da cui ognuno può dedurre le sue conclusioni. Bauman infatti non si sbilancia nel prevedere gli effetti della modernità liquida. Il libro di Bauman parla di tutti gli aspetti dell'attuale crisi esistenziale delle persone, degradate a vivere un'esistenza basata sul "vuoto". La sensazione è quella di uno stato di precarietà costante e di "insostenibile leggerezza dell'essere", per dirla con Kundera. Se è vero, come è vero, che il mondo attuale è quello che troviamo descritto in questo libro, l'unica alternativa è sperare nella prossima vita, quella Vera e lasciare che questa attuale, falsa e corrotta, scorra "liquida" e libera lontana da noi.

  • La metafora della liquidità, da quando Bauman l'ha coniata, ha marcato i nostri anni ed è entrata nel linguaggio comune per descrivere la modernità nella quale viviamo. Individualizzata, privatizzata, incerta, flessibile, vulnerabile, nella quale a una libertà senza precedenti fanno da contraltare una gioia ambigua e un desiderio impossibile da saziare. Bauman dà voce con dettaglio e precisione ai particolari che connotano la nostra attualità, le nevrosi, l'ansia, la perdita del senso, la mancanza di una comunità che precedentemente occupava il centro della vita delle persone. Persone che, con la liquefazione delle meta-narrazioni e delle relazioni tradizionali, si sono trasformate da cittadini ad individui, con le responsabilità, prima condivise con l'entità statale, adesso addossate unicamente sull'individuo singolo. La relazione lavoro-capitale è ormai dissolta, un divorzio irreversibile, perché voluto da chi, con la globalizzazione e la fluidificazione dei rapporti spazio-temporali, ha fatto e continua a fare affari, lasciando invece il lavoratore ancorato saldamente a terra, nello stesso luogo, con lo stesso lavoro, con le stesse difficoltà di sempre. Bauman ci sottolinea come flessibilità e deregolamentazione sono parziali e non universali, sono condizioni reali solo per le élite del capitale e non per l'individuo singolo, ormai soggiogato al potere di delocalizzazione del datore di lavoro e dell'impresa. Le due facce della globalizzazione sono, dunque: flessibilità per pochi e irrigidimento e solitudine per i più. Ecco che nascono le ansie e le paure: per la sicurezza, per la salute, per il benessere, per l’alterità. L’Altro diviene minaccia, perché non ritrovando più i nostri tratti identitari tentiamo di rimetterli in piedi tracciando limiti e confini molto stretti, oltre i quali il resto diviene fosco e temibile.

Conosci l'autore

Foto di Zygmunt Bauman

Zygmunt Bauman

1925, Poznan

Fuggito dalla Polonia in seguito all'invasione nazista, Zygmunt Bauman (Poznan 1925 - Leeds, Regno Unito 2017) dopo la guerra ritorna in patria e si laurea in sociologia a Varsavia. La sua dissertazione sul socialismo britannico, che per prima gli diede notorietà, nacque dalla sua permanenza alla London School of Economics. Ottimo conoscitore di Gramsci e di Simmel, dapprima marxista ortodosso, gli venne tolta la cattedra all'università in tempo di epurazioni, cioè nel 1968. Insegnò per un certo periodo all'università di Tel Aviv e poi a quella di Leeds.È il creatore del concetto di società "liquida": l'incertezza dei tempi moderni trasforma i cittadini in consumatori, smantellando ogni certezza conduce a una vita liquida...

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