Il mondo alla fine del mondo - Luis Sepúlveda - copertina
Il mondo alla fine del mondo - Luis Sepúlveda - 2
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Letteratura: Cile
Il mondo alla fine del mondo
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Descrizione


Il 16 giugno 1988 un inquietante messaggio proveniente dal Cile approda in un’agenzia giornalistica di Amburgo legata a Greenpeace: la nave officina giapponese Nishin Maru, comandata dal capitano Tanifuji ,ha subito gravi danni in acque magellaniche;si registra la perdita di diciotto marinai, insieme a un numero imprecisato di feriti. È l’inizio dell’avventura. Il protagonista,un giornalista cileno esule dal suo paese per motivi politici, grazie a febbrili ricerche e ingegnose congetture giunge alla conclusione che il Nishin Maru stava praticando illegalmente, e del tutto impunito, la caccia alle balene nei mari australi. Una giovane attivista di Greenpeace, inoltre, lo mette in contatto telefonico con un misterioso personaggio, il capitano Jorge Nilssen, che di tutta la faccenda sa senz’altro qualcosa in più... In queste pagine il lettore potrà ascoltare il grido indignato – ma anche il canto ammaliatore– della natura ferita, la protesta contro una cieca follia di cui pure l’uomo rimane vittima. Il «mondo alla fine del mondo», questo lembo estremo del pianeta, si trasforma, simbolicamente, nel luogo dell’apocalisse. Ma può anche essere l’universo in cui l’uomo ritrova l’unione con le proprie origini, l’armonia con gli elementi e, soprattutto, un anelito indistruttibile alla speranza.

Dettagli

7 marzo 2019
144 p., Brossura
Mundo del fin del mundo
9788823524279

Valutazioni e recensioni

  • Monica.Cri
    Semplice e intenso

    Questo libro porta il lettore direttamente nel sud del mondo e pone tante riflessioni a chi lo legge. Oltre a ricordare episodi che non fanno onore a chi li ha causati (Rainbow Warrior).

  • Gabriele
    Perfetto

    Questo libro è perfetto, non ho niente da dire.

  • Valeria NEGLIA

    La lettura di un libro di avventure, Moby Dick di Herman Melville, dà il la ad un viaggio ai confini del mondo, nella Terra del Fuoco, di un ragazzino cileno inesperto e coraggioso. Molti anni più tardi, lo stesso viaggio viene nuovamente affrontato dal narratore protagonista, ormai divenuto adulto, esule politico in Germania e giornalista indipendente impegnato in cause ecologiche. Secondo quanto riferito da una corrispondente cilena, la nave officina giapponese Nishin Maru, vecchia conoscenza di Greenpeace dedita alla caccia alle balene, è approdata a Puerto Montt riportando numerosi feriti e 18 morti tra i membri dell’equipaggio. Mentre il governo cileno decreta la censura informativa sull’evento, e la stessa nave è avvistata in rotta verso il Madagascar, un misterioso marinaio chiede aiuto ai membri di Greenpeace perché accorrano a vedere con i propri occhi le vestigia di una tragedia che non può essere raccontata. Le distanze fanno male solo quando sono associate a dei ricordi”: se il primo viaggio del protagonista verso il sud ha la dimensione spensierata ed elettrizzante di un’avventura adolescenziale, il secondo ha la consapevolezza del nóstos, il viaggio di ritorno che ogni esule brama e teme al tempo stesso, nella paura che la realtà tradisca il ricordo della patria, la memoria all’origine della storia personale. In questo viaggio, che ha insieme la concretezza di un diario di bordo e l’aspetto mitico di un’antica leggenda marinara, il protagonista è accompagnato e guidato dal capitano Nilson, un vendicatore solitario nato su una barca e la cui terra è il mare. Tra fiordi labirintici, coste frastagliate, gelidi venti australi, cetacei ed uccelli marini, il mondo alla fine del mondo è un mondo primordiale, in cui una natura terribile e grandiosa si ribella all’arroganza umana profanatrice della vita delle popolazioni indigene e della fauna locale. Ma il mondo alla fine del mondo è anche il mondo delle origini dove l’uomo, consapevole della propria effimera e fragile esistenza, può riscoprire un senso di appartenenza e di piena armonia con la natura, “sorgente di una forza e di una sicurezza sconosciute”.

Conosci l'autore

Foto di Luis Sepúlveda

Luis Sepúlveda

1949, Ovalle (Cile)

È stato uno scrittore cileno. Militante di Unità popolare, fu costretto a lasciare il paese in seguito al colpo di stato che mise fine al governo di Allende. Il suo impegno di militante ecologista lo spinse a partecipare a diverse missioni dell’organizzazione ambientalista «Greenpeace». Esordì nella narrativa con la raccolta di racconti Cronache di Pietro Nessuno (1969), cui sono seguiti Le paure, le vite, le morti e altre allucinazioni (1986) e Taccuino di viaggi (1987). Si impose definitivamente con il romanzo Il vecchio che leggeva romanzi d’amore (1989), cui fecero seguito Il mondo alla fine del mondo (1989), Un nome da torero (1994), storia di spionaggio ambientata fra la Patagonia e la Germania, La frontiera scomparsa (1994), l’originale...

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