La morte e la clessidra
Un tragitto fra i tormenti personali e creativi di grandi figure della cultura russa che, piagati anche nella loro sfera esistenziale dagli anni dello stalinismo, e poi, dopo la breve parentesi del disgelo kruščëviano, della stagnazione brežneviana, fino alla caduta dell’URSS, hanno nondimeno dato vita a una attività di altissimo profilo letterario e musicale. Ciò passando dal tormentato rapporto fra Arsenij Tarkovskij e Marina Cvetaeva al coraggioso confronto, in un aspro conflitto fra arte e potere, fra la pianista Marija Judina e Stalin; e quindi ancora dalla vicenda artistica e umana di Sergej Prokof’ev a quella di Vladimir Vysotskij, figura iconica di poeta e cantautore la cui morte parve tradursi in una sua ultima beffa verso il regime. Con lo scritto sul capolavoro di Vladimir Makanin, "Underground. Ovvero un eroe del nostro tempo", ci si addentra poi in un’opera fondamentale per la comprensione del cruciale passaggio dall’era sovietica al postcomunismo. Chiude la silloge la riproposizione di un denso saggio del 2012 (anno del 20° anniversario dell’inizio dell’assedio di Sarajevo), "Ex Jugoslavia fra nostalgia e disincanto. Un itinerario letterario".
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Anno edizione:2025
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