Morti senza sepoltura. Tra processi migratori e narrativa neocloniale - Ottavia Salvador,Fabrizio Denunzio - copertina
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Morti senza sepoltura. Tra processi migratori e narrativa neocloniale
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Descrizione


"Migranti economici" o "migranti politici"? Queste classificazioni ciniche e strumentali, forgiate nei laboratori di tanta sociologia etnocentrica di stampo neopositivista, e adottate acriticamente da leader istituzionali, hanno finito col costruire l'immaginario con il quale si tende a percepire il fenomeno migratorio. In questo loro lavoro, i due autori provano a scardinarlo, introducendo un altro "tipo" di immigrati-emigrati, quelli morti, ritenendo che uno degli indicatori fondamentali e più affidabili con cui misurare la civiltà degli Stati d'accoglienza sia la sepoltura che essi riservano agli stranieri. Alternando il materiale al simbolico, la ricerca etnografica all'analisi socio-culturale del romanzo neocoloniale italiano, il libro analizza le migrazioni e la causa storica che le produce e riproduce, il colonialismo, a partire dal lungo corteo di morti che lasciano al loro passaggio, da Majid E. K., morto a causa di un incidente mentre era trattenuto al Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d'Isonzo all'eritrea Zeb'hí Tanqualít de "Il tempo delle iene" di Carlo Lucarelli, dai defunti nel mar Mediterraneo alla ragazza etiope senza nome de "I fantasmi dell'Impero" di Marco Consentino, Domenico Dodaro e Luigi Panella. Come scrive Abdelmalek Sayad, nel saggio inedito in appendice: "La morte in immigrazione e in esilio è un momento di verità, la morte dello straniero e la morte in terra straniera è un momento di verità per tutti".

Dettagli

Libro universitario
107 p., ill. , Brossura
9788869481161

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Foto di Fabrizio Denunzio

Fabrizio Denunzio

Fabrizio Denunzio è ricercatore in Sociologia dei processi culturali presso l'Università degli Studi di Salerno dove insegna Media, conflitti e soggettività. Si occupa di industria culturale e di teoria sociale. Per Orthotes ha curato il volume A. Gramsci, Sul giornalismo. Un percorso attraverso i Quaderni del carcere (2017). Ripetizioni senza differenze Gilles Deleuze amava ripetere che una scelta si definisce sempre in base a ciò che essa esclude, quasi a sostenere l’intima dipendenza dell’ordine logico inerente alla scelta dai fattori esclusi. Nel corso di questa ricerca sono almeno tre gli argomenti su cui non si è presa parola, o meglio, sono stati indicati ma solo per essere subito dopo abbandonati: il discorso dei marxisti francesi su Verne;...

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