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A Zagabria c'è un museo che accoglie i ricordi di chi ha un amore fallito di cui disfarsi. È il Museum of Broken Relationship, e conserva anelli, buste chiuse, bambole gonfiabili, lampade a forma di fragola, creme per il viso, flaconi di veleno… Hanno tutti una storia da raccontare. Anche Giacomo e Veronica hanno una storia da raccontare. Iniziano a farlo nel momento in cui Giacomo torna a casa e trova Veronica seduta sul divano, ad aspettarlo in compagnia di un altro uomo con cui ha intenzione di costruirsi una vita nuova. Un capitolo alla volta, le due «parti del problema» analizzano la loro storia d'amore: è una versione doppia, ambivalente, falsata come solo i ricordi sanno essere; ripercorre cecità e incomprensioni, la noia e l'insoddisfazione delle relazioni stantie, ma anche le dolcezze e i momenti felici. Giacomo e Veronica sono impacciati, crudeli, feriti, orgogliosi, egoisti. Sono anch'essi esposti, come le reliquie amorose del Museo che inframmezzano la narrazione, e aspettano il lettore sul confine invisibile tra prima e dopo, un confine che tutti abbiamo conosciuto, da cui abbiamo osservato con sgomento ciò che ci era parso eterno ed è ora pronto a restringersi fino a diventare un misero spazio vuoto (una porta di casa, l'ultima pagina di un libro) da scavalcare.
Dove i ricordi insignificanti trovano il loro posto
Romanzo molto ben strutturato e scorrevole. Leggendo ho riso e ho pianto, e ho molto riflettuto sui rapporti umani e di coppia. La storia di Veronica e Giacomo che si sgretola sotto i loro occhi in un attimo (Giacomo) o negli ultimi mesi (veronica). I capitoli alternano il punto di vista dei due protagonisti, intervallati dalle schede di presentazione degli oggetti custoditi in un particolare museo. Il finale mi ha sorpresa
05/2025 Veronica e Giacomo sono una coppia sposata con due figli. Un giorno Giacomo, rientrato a casa, trova sul divano ad aspettarlo Veronica con il suo amante Giovanni. Comunicano il tradimento e di qui parte un riepilogo della storia d'amore, degli errori, delle mancanze e tutto ciò che ha portato Veronica ad avvicinarsi a Giovanni. La struttura del romanzo è molto interessante, un capitolo dal punto di vista di Giacomo ed uno dal punto di vista di Veronica, inframezzato da un oggetto presente nel Museo degli amori infranti di Zagabria con la sua relativa stoia. Originale, ben scritto e ben pensato. Molto bello!
A Zagabria, in Croazia, c’è un museo in cui sono raccolti reperti di storie d’amore finite. Oggetti spediti da tutto il mondo che simboleggiano la fine di una relazione.
I protagonisti del romanzo di Fabrizio Bonetto lo visitarono in una delle loro prime vacanze come coppia, pensando che a loro non sarebbe mai capitato.
Nel presente Giacomo rientra a casa e trova la moglie Veronica seduta in salotto insieme ad un uomo. Giovanni è il suo amante e sono lì insieme per comunicare a Giacomo che lei se ne andrà per stare con lui.
In questo romanzo, strutturato a capitoli che alternano il punto di vista di lui e di lei, sono narrate le vicende che hanno portato a questa situazione.
Nella fine della storia non ci sono né vincitori né vinti.
Ognuno dei due ha ragione a modo suo.
Un romanzo meraviglioso che ho divorato in una giornata
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Conosci l'autore
Fabrizio Bonetto
1974, Valdobbiadene
Fabrizio Bonetto è un autore italiano. Nato a Valdobbiadene nel 1974, è bancario per passione e scrittore per bisogno. Tra i suoi titoli, Il mio esso (Danilo Zanetti Editore, 2019) e Museo di un amore infranto (Accento, 2024).Fonte immagine: sito web Accento edizioni
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